Come raccogliere i funghi
La ricerca dei funghi è il modo ideale non solo per raccogliere questi stupendi frutti della terra, ma anche per rilassarsi con gli amici o con la famiglia godendo della natura all’aria aperta.
Cosa sapere prima di andare a funghi
Chi va per funghi occasionalmente deve tenere conto di alcune regole e prendere alcune precauzioni in quanto spesso il bosco può rivelarsi un ambiente impervio soprattutto in montagna e quindi pericoloso, senza contare che è molto importante saper riconoscere la commestibilità degli stessi funghi per evitare intossicazioni ed avvelenamenti e le leggi in vigore per non prendere spiacevoli multe.
Quando si può andare per funghi?
Il periodo migliore del giorno è il primo mattino quando il bosco è ancora umido di rugiada. Il periodo dell’anno per raccogliere i funghi varia a seconda del tipo di fungo, della latitudine e del clima. In linea di massima crescono da inizio luglio a fine ottobre. Vedi Le schede dei singoli funghi. Genericamente i periodi migliori sono:
- Marzo-Aprile per Spugnole, Prugnoli, Gambesecche
- Maggio-Giugno per Galletti, Amanite, Porcini
- Estate per Russule, Ovolo buono
- Autunno per tutte le specie, comprese quelle velenose e mortali
Abbigliamento e accessori giusti
L’abbigliamento più consono è quello classico da montagna, con stivali alti e il corpo il più possibile coperto. L’equipaggiamento ideale consiste in un paio di scarponi comodi e resistenti, i quali permettono di avventurarsi anche in luoghi scoscesi come salite, crepacci, discese e ruscelli. Gli scarponcini alti o gli stivali e i calzoni lunghi e impermeabili inoltre preservano da eventuali morsi di vipera o di insetti.
Cestino in vimini. Obbligatorio
Obbligatorio per legge. Permette alle spore di spargersi nel bosco e sviluppare quindi altri funghi. In montagna risulta molto più funzionale la gerla porta funghi in modo da avere le mani sempre libere nel caso sia necessario doversi “attaccare” alle rocce in caso di caduta.
Il cestino indispensabile ► Cesto funghi in vimini con tracolla.
Coltellino per raccolta funghi
Servirà per pulire il fungo sul posto mantenendo spore e ife nell’habitat boschivo. Esistono coltellini specifici dotati da una parte dalla lama e dall’altra estremità di un utile pennellino per togliere delicatamente la terra dal cappello.
L’indispensabile ► Coltellino per funghi
Bastone
Non è obbligatorio, ma utile per spostare i rami o le foglie secche che potrebbero nascondere la presenza di funghi, da usare con delicatezza, non a modo di rastrello! Inoltre in caso ci si dovesse prendere una storta alla caviglia o in altri casi simili potrà aiutare a sostenerci nella camminata.
Pronto soccorso
È consigliabile portarsi un piccolo kit di pronto soccorso con cerotti, disinfettanti, garza sterile e benda elastica.
Come si cercano e raccolgono i funghi
I funghi devono essere raccolti prestando attenzione al micelio sottostante, vedi La struttura del fungo. Le modalità di raccolta possono variare a seconda del tipo di funghi e del tipo di terreno. In primo luogo, è buona norma non raccogliere proprio tutti gli esemplari, ma è bene lasciarne sempre qualcuno affinché possa maturare e produrre le spore utili a generare altri esemplari.
Cosa fare quando si trova il fungo
- Controllare che appartenga ad una specie perfettamente conosciuta, che sia sano e ben sviluppato. Se invece il fungo trovato non ci interessa o è velenoso o troppo giovane o troppo vecchio, bisogna lasciarlo dov’è, senza toccarlo in modo che possa continuare la sua opera a favore dell’ambiente.
- Non vanno tagliati alla base e nenanche estratti facendo leva col coltello. Per estrarli dal terreno bisogna agire con delicatezza e senza fretta usando entrambe le mani: con una mano si torce e si fa ruotare delicatamente la base del gambo del fungo esercitando contemporaneamente una trazione verso l’alto, e con l’altra si tiene fermo il terreno sottostante in modo da non raccogliere insieme al fungo anche la zolla di terriccio.
- Pulire delicatamente con un coltellino affilato e riporlo con cura nel cestino.
- Porre il fungo nel cestino capovolto, a testa in giù, poiché eventuali larve che vivono nel piede del gambo tendono sempre ad espandersi verso l’alto.
Andar per funghi rispettando l’ambiente
È anche utile seguire alcuni accorgimenti per rispettare l’ambiente e per non correre rischi. Come per esempio:
- Evitare di addentrarsi nel fitto del bosco, ma percorrere il più possibile sentieri e tracciati naturali. Anche da un sentiero già battuto è possibile guardarsi intorno alla ricerca dei funghi evitando così di calpestare pianticelle “innocenti”.
- Evitare di usare il bastone per la ricerca spaccando rami e ramoscelli altrettanto “innocenti”.
- Non cogliere l’occasione per strappare inutilmente fiori o rami di alberi, o per uccidere animali o insetti.
Consigli per la sicurezza
Andar per funghi è un vero piacere, ma non vanno sottovalutati alcuni pericoli che l’ambiente boschivo soprattutto in montagna può presentare. Ecco alcune regole di buon senso per non rischiare spiacevoli incidenti.
- Non andar per funghi di notte, sarebbe pericoloso
- Non inoltrarsi in boschi non ben conosciuti
- Accertarsi delle condizioni climatiche per evitare di essere colti di sorpresa da forti temporali tipici estivi ed autunnali
- Usare un’abbigliamento idoneo
- Per non perdere l’orientamento e quindi la via del ritorno è bene osservare attentamente l’ambiente circostante
- Comunicare sempre a qualcuno la destinazione
- Sempre meglio essere accompagnati in modo da non essere soli in caso di bisogno, o almeno avere con sè un telefonino con batteria e scheda cariche.
- Non raccogliere a scopo alimentare funghi cresciuti in aiuole in città o ai lati di strade molto trafficate; i funghi tendono ad assorbire le nocive particelle di metalli pesanti, rilasciati dagli scarichi degli autoveicoli.
Normative e leggi
Prima di tutto è necesssario informarsi sulle leggi del posto. In molti casi sono obbligatori permessi di transito, giornalieri o stagionali, per poter accedere al bosco; se sprovvisti si può incorrere in multe anche salate da parte dei guardaboschi autorizzati ad emettere multe o sanzioni a chi non rispetta le leggi del luogo. Le normative cambiano di regione in regione o anche da zona a zona. Per sicurezza si consiglia di accedere ai siti preposti e a consultare le disciplinari.
Normativa nazionale
Per quanto riguarda la normativa nazionale, la raccolta e la commercializzazione dei funghi è regolamentata dalla Legge 23 agosto 1993, n. 352, integrata dal DPR 14 luglio 1995, n. 376, e prevede:
- un limite massimo di raccolta, stabilito da ogni singola Regione e che solitamente tra i 2 e i 3 kg;
- il divieto dell’uso di rastrelli, uncini o altri strumenti che potrebbero danneggiare l’apparato produttivo fungino;
- il fungo deve essere raccolto intero, staccato dal micelio con un movimento rotatorio e non tagliato, solo in questo modo si potrà avere una sicura determinazione della specie;
- non si devono raccogliere esemplari troppo giovani o in cattivo stato di conservazione;
- i funghi raccolti vanno riposti in appositi contenitori che consentano la diffusione delle spore. È vietato l’uso di sacchetti di plastica perché ne accelerano la decomposizione, ne alterano le caratteristiche e non li rendono in questo modo riconoscibili ai controlli;
- è vietato distruggere gli esemplari che si ritengono velenosi;
- la raccolta dei funghi è vietata:
a. nelle riserve naturali integrali;
b. nelle aree dei parchi nazionali, in riserve naturali e in parchi naturali regionali;
c. nelle aree specificamente interdette dall’autorità forestale competente per motivi silvo-colturali;
d. in altre aree di particolare valore naturalistico e scientifico;
e. nei giardini e nei terreni di pertinenza degli immobili ad uso abitativo adiacenti agli immobili medesimi, salvo che ai proprietari.
Normative regionali
Le singole inoltre possono, per motivi di salvaguardia dell’ecosistema, disporre limitazioni temporali alla raccolta dei funghi solo per periodi definiti e consecutivi, possono vietare, per periodi limitati, la raccolta di una o più specie di funghi in pericolo di estinzione.
La violazione delle norme sulla raccolta dei funghi comporta la confisca dei funghi raccolti e l’applicazione, da parte delle competenti autorità, di sanzioni di tipo amministrativo, nonché la revoca dell’autorizzazione a coloro che godono delle agevolazioni per effettuare la raccolta al fine di integrare il reddito normalmente percepito (coltivatori diretti, gestori dell’uso del bosco, soci di cooperative agricolo-forestali).
Una volta a casa
I funghi devono essere subito preparati o almeno sbollentati, altrimenti, anche se posti in frigorifero, continueranno a fermentare, diventando così indigesti se consumati nei giorni successivi. I funghi di cui non si è certi della commestibilità vanno lasciati interi e portati all’Ispettorato micologico dell’ASL che può identificarli con certezza. Vedi Come congelare i funghi e Come essiccare i funghi.
La classificazione dei funghi e della loro relativa commestibilità vanno affidate a micologi esperti o al personale specializzato degli enti sanitari competenti. Informazioni errate o atteggiamenti superficiali in merito potrebbero arrecare gravi danni da intossicazione o avvelenamenti anche mortali. Non consumare funghi se non si ha l’assoluta certezza della loro commestibilità.
Vedi anche Speciale funghi.