I 3 criteri per scegliere la farina giusta sia per cucinare che per mangiare sano

Una piccola guida per scegliere la farina migliore

La panificazione e la preparazione di impasti sono attività che possono riservare grandi soddisfazioni. Per ottenere il risultato migliore è però importante scegliere con cura gli ingredienti e le materie prime, a incominciare dalla farina. Attraverso questa operazione si ha la possibilità di creare una serie infinita di prelibatezze che permettono di mangiare in modo sano. Conoscere come effettuare la valutazione della farina diviene dunque un’informazione fondamentale.

Scelta della farina
Quale farina scelgo?

Libri su Pane, pizza, prodotti da forno: sono quasi infinite le possibilità che al giorno d’oggi vengono offerte dalla preparazione casalinga. Opzioni differenti che permettono sempre di assecondare al massimo le preferenze personali, le esigenze di ciascuno e soprattutto la salute. È infatti semplice e immediato creare prelibatezze che sappiano favorire il benessere individuale se si presta attenzione alla scelta degli ingredienti da utilizzare.

In questo senso, è innanzitutto importante scegliere la giusta tipologia di farina, tenendo conto di una serie di fattori da cui non si può prescindere se si vuole realizzare un impasto a regola d’arte.
A tal proposito, tra le proposte migliori presenti attualmente sul mercato ci sono senza dubbio quelle del Molino Caputo, una realtà che produce farine di alta qualità fin dal 1924 e che al giorno d’oggi rende disponibile la sua offerta anche online, su portali specializzati come Tibiona.it. Si tratta di un e-shop specializzato nella vendita di prodotti di genere alimentare di prima qualità, con un’ampia selezione di articoli biologici e naturali difficili da reperire nei punti vendita fisici tradizionali.
Nello specifico, le farine Caputo su tibiona.it spaziano da varietà di grano tenero di tipo 00 a quelle di tipo 0, ideali per realizzare qualsiasi genere di prodotto da forno dolce e salato.

I tre fattori determinanti nella scelta della farina

Guardando ai diversi casi concreti con cui ogni utente può venire a contatto si intuisce subito come esistano dei criteri essenziali su cui basare la scelta della farina. La selezione non può e non deve infatti essere lasciata al caso proprio data l’importanza che la farina riveste nella creazione di alimenti sani.

Nel tempo sono state dunque definite tre chiavi a cui è bene guardare ogni volta che si ha un dubbio nella scelta.

  1. La prima e più importante discriminante è legata a quale impasto, quale prodotto da forno si desidera creare. A ben vedere, difatti, sono consigliate farine diverse a seconda che si voglia creare una pizza gustosa o si decida di panificare in casa il proprio pane salutare.
  2. A seguire poi interviene subito un altro criterio che aiuta a indirizzare la scelta finale del consumatore. Da questo punto di vista perciò la persona non si può esimere dal valutare il tipo di raffinazione della farina che intende acquistare. A seconda del risultato da ottenere è dunque prioritario valutare con attenzione su quale tipo di farina fare affidamento. Nella pratica quindi si potrebbe optare per una farina di tipo 1, una di tipo 0 o ancora ad esempio una del tipo 00.
  3. Ultimo criterio, ma non meno importante, è la "forza" della farina e delle proteine. Questo criterio richiede qualche parola in più ed è spiegato nel paragrafo che segue.

Il ruolo della forza "W" e delle proteine nella scelta della farina

La terza caratteristica di cui bisogna preoccuparsi nel processo di selezione è connessa alla cosiddetta forza della farina. Questa è una particolarità che di frequente potrebbe passare inosservata, ma che a conti fatti è di assoluta rilevanza. Il motivo ha a che vedere con la possibilità di scremare con consapevolezza tra le diverse varianti. La forza del prodotto è indicata con il simbolo “W” ed è correlata al livello di presenza delle proteine insolubili.
In special modo, questo parametro osserva il comportamento della farina e la suddivide lungo un range che può variare. Il preparato, allora, può variare da inadeguato a debole, da medio a forte. Questa caratteristica permette anche di valutare quanto glutine si verrà a creare durante l’impasto ed è importante che venga presa in considerazione al momento della scelta.

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