Tamarindo
Il tamarindo è il frutto dell’omonima pianta appartenente alla famiglia delle leguminose, originaria dell’ Africa orientale, specie unica del genere Tamarindus. Oggi è molto diffuso anche nelle aree tropicali dell’Asia e del Sud America. In Italia la polpa del tamarindo è usata soprattutto per la preparazione di sciroppi, ma all’estero, in particolare nelle cucine orientali, è un alimento base per la creazione di zuppe, salse, minestre o altri piatti che accompagnano il riso. Ha grandi valori nutrizionali e viene usato per combattere soprattutto la stitichezza e proteggere il sistema digestivo. Forse non tutti sanno che la polpa del tamarindo è un ingrediente della salsa Worcestershire.
Informazioni generali
La pianta
È un sempreverde maestoso, di lunga vita, appartenente alla famiglia delle leguminose, originario del Madagascar e poi diffuso in tutte le aree tropicali asiatiche. La pianta può diventare molto alta, con i suoi rami folti e pendenti può superare perfino i 30 metri di altezza con una circonferenza di circa 7 metri.
I fiori gialli con sfumatore rosse e arancioni si riuniscono a grappolo mentre i frutti si presentano come baccelli di color marrone, dalla forma incurvata e lunghi circa 15 cm.
All’interno di ogni baccello uniti ad una polpa gialla dal sapore leggermente aspro, ci sono i semi, da 4 a 12.
I frutti
Il frutto commestibile del tamarindo si presenta in baccelli che maturano sulla pianta verso la tarda Primavera e inizio Estate.
La scorza del baccello è di color marrone e diventa sempre più secca quando il frutto matura.
Al suo interno ci sono i semi biancastri che sono avvolti da una polpa verde tendente con il tempo al marrone.
Reperibilità
In commercio si trovano i baccelli di tamarindo in vendita oggi nei supermercati al reparto della frutta tropicale. Si possono poi trovare prodotti derivati come marmellate, gelatine, salse, creme.
Come pulirlo
Una volta acquistato il tamarindo si consiglia di spezzarne la scorza ed estrarre così con le mani i semi che sono ricoperti di polpa appiccicosa. Non è molto comodo pulire estrarre la polpa proprio perchè all’interno di ogni baccello la polpa è poca e il lavoro è spesso fastidioso.
Per praticità si possono anche far bollire i baccelli per liberarne la polpa.
Informazioni culinarie
Si può consumare il frutto del tamarindo in purezza soprattutto quando è ben maturo, ovvero il colore della polpa è marrone scuro e il sapore dolce quasi muschiato.
Quando è di colore biancastro verde il prodotto è piuttosto acerbo e il sapore aspro e meno gradevole.
Utilizzo in cucina
La polpa del tamarindo è un alimento base della cucina indiana, orientale, asiatica e sudamericana. Viene utlizzata come spezia ed è un ingrediente della salsa Worcestershire e HP.
In India viene usato per preparare il Sambhar (zuppa di lenticchie speziata, con l’aggiunta di molte verdure), il riso Pulihora, chutney, curry. In vendita si trova anche sotto forma di pasta di tamarindo.
In Messico si utilizza come dolce mentre nell’Asia sud-orientale è un ottimo spuntino che si serve seccato e salato o candido, oppure può diventare un ingrediente di una corroborante bevanda da bere fredda che si prepara aggiungendo anche datteri, zucchero, miele, cardamomo, chiodi di garofano e semi di coriandolo.
Si può ricavare anche la pasta di tamarindo (foto accanto) lasciando i semi in ammollo in acqua tiepida per almeno dieci minuti quindi con un panno filtrare e utilizzare per la preparazione delle salse o zuppe.
Come si fa lo sciroppo di tamarindo
Ingredienti:
- 800 gr polpa di tamarindo
- zucchero
- 2 litri d’acqua
Preparazione:
Occorre far bollire l’acqua ed aggiungere la polpa di tamarindo. Far bollire per altri 15 minuti a fuoco lento e al termine procedere filtrando il tutto ed aggiungendo l’equivalente del doppio del suo peso in zucchero. Fare quindi ancora bollire per circa un’altra mezz’ora e lasciare raffreddare. Lo sciroppo ricavato si conserva in bottiglie a chiusura ermetica e si può consumare diluito in acqua o per la preparazione di granite.
Informazioni geografiche
Il tamarindo è diffuso soprattutto in Africa orientale, Madagascar. Negli ultimi anni la pianta si è sviluppata anche in India, America latina e nei paesi asiatici, come la Thailandia, diventando un alimento base della cucina orientale.
Informazioni nutrizionali
Il tamarindo vanta notevoli proprietà. La polpa si compone per il 31% di acqua, 57% di zuccheri, 5% da fibre alimentari, ceneri, proteine e grassi. I costituenti principali sono pectine e zuccheri semplici. Tra i vari minerali presenti nel tamarindo c’è in elevate quantità il potassio, poi fosforo, magnesio, sodio, calcio e selenio, mentre è fonte di vitamina A, B1, B2, B3, B5, B6, vitamina C, K, e J.
Il gusto acido del tamarindo è dovuto all’acido tartarico presente in percentuale del 12% circa. L’utilizzo del tamarindo aiuta chi soffre di problemi a livello gastrico o di digestione, inoltre ha riconosciute proprietà lassative ed è un ottimo regolatore intestinale.
In vendita si trova infatti una nota marmellata (in farmacia) che non irrita il colon e quindi può esser consumata anche dai bambini.
Sono note anche le sue proprietà antibatteriche ed antinfettive. Si usa per combattere le febbri reumatiche.
Le foglie hanno proprietà curative infatti vengono usate per la preparazione di tisane contro le febbri malariche.
Proprietà nutrizionali
Nutriente | Valore |
Calorie | 239 Kcal |
Carboidrati | 62.5 gr |
Proteine | 2,80 gr |
Grassi | 0.60 gr |
Colesterolo | 0 |
Fibre | 5.1 gr |
Valori per ogni 100 gr.
Informazioni culturali
Altri usi e curiosità
Del tamarindo viene utilizzato il legno per la realizzazione di mobili e suppellettili, mentre le sue foglie sono un ottimo nutrimento per i bachi da seta e dai fiori si ricava un antiparassitario.
I frutti di questa pianta sono molto apprezzati anche dalle scimmie.