Tecniche di produzione del Trentodoc: dal vitigno al Metodo Classico

Uno dei vini italiani più abbinati sia con la carne che col pesce

Il Trentodoc è uno dei vini italiani più apprezzati, caratterizzato da un gusto unico e una sofisticata eleganza.
Le sue caratteristiche organolettiche sono regolamentate da rigorosi controlli qualitativi e sono tipiche della sua zona di produzione, il Trentino. Proprio questo ha reso questo vino uno dei più consumati, in abbinamento a diversi piatti, sia di carne che di pesce.

Bottiglie Trentodoc
Trentodoc: dal vitigno al Metodo Classico

L’aspetto distintivo di questo vino risiede nella sua produzione che avviene secondo il Metodo Classico, un processo tradizionale che porta a una fermentazione naturale del vino direttamente in bottiglia, così da permettergli di sviluppare le sue caratteristiche distintive.

Quanta importanza hanno i vitigni sul prodotto finale?

Il metodo di produzione è fondamentale per la realizzazione di un prodotto come il Trentodoc, ma non è da meno anche la scelta dei vitigni, che anzi rivestono una grande importanza per la realizzazione del prodotto finale.

In questo caso, vengono principalmente usati:

  • Lo Chardonnay, un vitigno a bacca bianca che porta freschezza e struttura al prodotto finale.
  • Il Pinot Nero, un vitigno a bacca rossa che contribuisce alla complessità aromatica del Trentodoc.
  • Il Pinot Bianco, un altro vitigno a bacca bianca, che è responsabile del profilo aromatico delicato, con sentori di fiori e frutta a polpa bianca.

È da notare che ciascuno di questi vitigni è coltivato nella zona principale di produzione finale, il Trentino. Si tratta perciò di prodotti di origine controllata, che garantiscono una qualità superiore.

È proprio la scelta attenta dei vitigni giusti a rappresentare una componente essenziale per ottenere la qualità e l’eleganza che contraddistinguono il Trentodoc.

Metodo Classico: la tradizione nella produzione

La reputazione del Trentodoc deriva principalmente dalla produzione che utilizza il Metodo Classico, un processo che prevede la presa di spuma in bottiglia, lunghe maturazioni e un’attenzione particolare ai dettagli.

È il metodo caratteristico usato per la produzione di questa tipologia di vino, in grado di esaltare maggiormente il suo aroma grazie a una fermentazione naturale in bottiglia.

La viticoltura viene eseguita in modo sostenibile, evitando prodotti chimici e con una tecnica di coltivazione che valorizza il terroir locale. Tra le caratteristiche importanti di questa produzione c’è anche il clima favorevole alla crescita delle uve delle Dolomiti Trentine.

Le uve poi vengono raccolte e stipate in cassette con attenzione, per evitare danni alle bucce. Con la pigiatura, il mosto viene lasciato riposare per alcune ore prima di essere sottoposto a fermentazione alcolica per qualche settimana.

Successivamente, il vino viene lasciato riposare sui lieviti per diversi mesi, prima di essere raffinato, stabilizzato e imbottigliato.

Tutto questo processo, portato avanti con cura dai produttori, viene svolto con attenzione particolare e solo grazie a questo il Trentodoc risulta essere il vino caratteristico che è oggi.

In definitiva

Il Trentodoc è un grande prestigio italiano, con riconoscimento internazionale, che viene prodotto da un’attenta selezione dei vitigni e, successivamente, con l’utilizzo del Metodo Classico.

È grazie all’impegno dei produttori, che seguono scrupolosamente ogni fase del processo produttivo, che il Trentodoc si distingue come un vino di qualità superiore, apprezzato per la sua eleganza e raffinatezza.

redazione Alimentipedia

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