Tappi di sughero
“Sa di tappo!”, è la peggiore affermazione che un consumatore di vino possa fare quando assaggia un vino. Stappando una bottiglia l’odore del tappo è la prima “immagine” che si ha del vino che si vuole bere e di conseguenza rappresenta la “carta di indentità” di un’azienda vinicola.
Stappare una bottiglia che “sa di tappo” può capitare e questo non deve pregiudicare la serietà e la bontà di un vino. Secondo gli enologi “il tappo deve chiudere il più possibile, sigillare, niente deve entrare e niente deve uscire e, ovviamente, non ci devono essere interazioni di nessun tipo tra tappo e vino”. Il tappo è il complemento della bottiglia ed è importante. Nel corso della storia il tappo ha subito delle evoluzioni notevoli. Dopo aver fatto ricorso a pergamene, stoppe, stoffe e altri materiali, l’uomo ha scoperto il sughero.
L’idea di utilizzare la corteccia di questa particolare quercia venne attribuita a Dom Perignon. Oggi, anche a causa delle incisioni selvagge che si stanno facendo sulla corteccia delle querce da sughero che stanno causando l’esaurimento di questa materia, si utilizzano diversi tipi di materiale per realizzare i tappi del vino.
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La quercia da sughero
Il sughero è un prodotto naturale dalle proprietà eccezionali, e anche se non molto conosciuto dai contemporanei, è utilizzato da migliaia di anni dall’uomo per isolare, sigillare, proteggere. Nessun materiale artificiale di “‘moderna” concezione è stato collaudato nel tempo quanto il sughero, nei più disparati impieghi. La pianta della quercia da sughero è presente in Sardegna e in pochi altri paesi mediterranei. È una pianta sempreverde che può raggiungere un’ altezza di 10-20 metri e una circonferenza massima di tre metri. Puo’ vivere fino a 300 anni se non viene demaschiata, mentre in coltura puo’ arrivare a 2 secoli. Oltre i 125-150 anni, però, produce un sughero quasi inutilizzabile.
Per staccare la scorza dall’albero della sughera l’estrattore con una particolare accetta incide la corteccia del fusto appena al di sotto della prima biforcazione dei rami. Le incisioni formano una linea circolare continua e sono nette e profonde, ma non tanto da danneggiare il fellogeno o mammina, la seconda veste della pianta dallo spessore di cinque o sei millimetri, che diventerà il sughero di domani.
La scorzatura si svolge dal primo maggio al 31 agosto e per avere un sughero di buona qualità é necessario che si attendano 12 anni dall’ultima estrazione. Purtoppo sempre più spesso vengono danneggiate le piante del sughero, a causa di incisioni “selvagge” che superano i cinque o sei millimetri così da impedire alla pianta di riformare la corteccia staccata. È per questo che oggi la quercia da sughero si sta “esaurendo”.
Scorrendo la sequenza di queste operazioni ci si rende conto che dietro ad un buon tappo da vino si cela moltissimo lavoro, infinite attenzioni, tecnologie sofisticatissime, e una buona dose di sostanze chimiche estranee al sughero che servono per “sbiancarlo”. Ognuna delle fasi, se non eseguita correttamente, può dare origine ad alterazioni della materia prima e a successive cessioni al vino.
Tipologie di tappi di sughero in commercio
Tappo di sughero monopezzo
- Questo è il risultato che si ottiene attraverso un unico taglio dalla plancia di sughero, è il tappo più prestigioso che esista.
- Si chiama anche tappo a pezzo intero.
Tappo di sughero a due dischi
- Sempre di sughero esistono poi i tappi di sughero realizzati assemblando due dischi di sughero naturale alle estremità di un corpo di granuli di sughero agglomerati.
- Utilizzato per la chiusura di vini di media conservazione.
Tappo di sughero agglomerato
- Realizzato attraverso l’agglomerazione di granuli di sughero.
- Impiegato generalmente per la chiusura dei vini di pronto consumo.
Tappo di sughero per spumante
- Realizzato assemblando due dischi di sughero naturale all’estremità inferiore di un corpo di granuli di sughero agglomerati.
- Utilizzato per la chiusura di vini spumanti.
Odore di tappo. Perché e come sentirlo.
- A volte un sughero di cattiva qualità può dare al vino lo sgradevole odore di tappo, oppure il classico odore di tappo può dipendere dal suo deteriorarsi e dalla presenza di parassiti o muffe che si sviluppano tra le fessure, oppure dallo stesso cloro che si utilizza per lo sbiancamento.
- Può accadere che l’odore di tappo sia solo momentaneo, in questo caso è sufficiente eliminare i primi centilitri del vino.
- Un vino veramente impregnato dall’odore di tappo è sempre imbevibile.
- Per controllare che un vino non abbia questo inconveniente, basta annusare con discrezione il tappo della bottiglia prima di versarne il contenuto.
Utilizzo principale
Per tappare il vino e lo spumante.
Costo e dove comprare
Il costo come sempre dipende dalla qualità del tappo.
I tappi in sughero in genere sono venduti da grandi magazzini, da negozi specializzati in enologia oppure è possibile comprare anche online.
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