Rosmarino
Il Rosmarino, regina delle piante aromatiche con foglie sempre verdi, tipica pianta mediterranea, che cresce sia spontanea che coltivata soprattutto lungo le fasce costiere, è un arbusto appartenente alla famiglia delle Lamiacee/Labiate. In Italia cresce spontanea soprattutto vicino al mare, nei luoghi aridi, sassosi e sabbiosi.
Le sue foglie sono molto profumate con sapore tendente all’amarognolo, ma molto caratteristico.
Informazioni generali
La pianta: Rosmarinus officinalis
Del rosmarino si raccolgono le foglie per uso culinario e le sommità fiorite vengono usate per la produzione di olio essenziale o per la produzione di foglie per uso erboristico.
La raccolta si esegue in piena fioritura e durante il periodo estivo.
Descrizione della pianta del rosmarino
Il Rosmarinus officinalis un arbusto con foglie sempreverdi. Può essere alto da alcune decine di centimetri fino a due-tre metri.
Il fusto è eretto o prostrato alla base e poi ascendente ed è molto ramificato. Nella parte inferiore il tronco ha la corteccia che si sfoglia in strisce longitudinali di colore marrone scuro.
Pianta del rosmarino
Le foglie del rosmarino sono coriacee, persistenti e riunite nei rametti giovani. Hanno forma strettamente lineare con il margine ripiegato verso il basso; la superficie superiore è verde e lucida, l’inferiore è bianca.
Foglie del rosmarino
I fiori del rosmarino sono piccoli e possono essere di colore azzurro o violetto chiaro a seconda della specie e sbocciano in vari periodi dell’anno a seconda del clima, sono commestibili e utilizzati anche in cucina.
Fiori del rosmarino
I frutti invece sono composti da quattro piccoli semi oleosi di colore bruno, con la superficie liscia e racchiusi nel fondo del calice.
Come coltivare il rosmarino in vaso
È possibile coltivare il rosmarino in vaso da tenere a portata di mano sul proprio balcone o terrazzo. In questo caso è opportuno rinvasare ogni due-tre anni usando un buon terriccio fertile a reazione alcalina sistemando sul fondo del vaso alcuni pezzi di coccio che favoriscano l’uscita dell’acqua in eccesso.
Il rosmarino è una pianta aromatica che non ha grandi pretese, ma perché non si secchi necessita di un terreno ben drenato, acqua quanto basta e sole a volontà. È importante controllare che l’acqua non ristagni nel vaso e non lasciare che il sottovaso sia sempre pieno.
Il terreno deve essere umido, ma non zuppo e quando la terra si asciuga è pronta per ricevere ancora acqua.
Più il vaso è piccolo, più la terra si asciuga in fretta.
Rosmarino in vaso
Varietà di rosmarino
Al genere Rosmarinus non solo appartiene il Rosmarinus officinalis ma numerose altre varietà che si differenziano per la maggiore o minore aromaticità e per il portamento.
Il rosmarino pendente ornamentale
Oltre che in cucina per aromatizzare le pietanze, alcune varietà di rosmarino vengono utilizzate come piante ornamentali nei giardini, per bordure, aiuole e macchie arbustive.
La varietà più usata a scopo ornamentale è il Rosmarinus officinalis prostratus che come dice il nome stesso ha un portamento prostrato, pendente.
Rosmarinus officinalis prostratus
Informazioni culinarie
Uso del rosmarino in cucina
Il rosmarino è tra le erbe aromatiche più utilizzate in cucina. Lo si può usare sia fresco che essiccato. Indubbiamente l’uso più comune del rosmarino è con le patate al forno o in padella.
Spesso inseparabile dall’aglio, il rosmarino dona un profumo inconfondibile a minestre o a carni come agnello, manzo, coniglio, anatra, oca.
Ottimo usato anche per insaporire focacce e pane. Per ottenere il massimo del’aroma è preferibile usare il rosmarino fresco.
Usi del rosmarino in cucina
I rametti di rosmarino, inoltre, vengono utilizzati per aromatizzare olio, aceto e burro. Il suo uso rende i cibi più gustosi e digeribili.
I suoi fiori sono utilizzati per aromatizzare ed abbellire le insalate.
Consigli sul rosmarino
- Si consiglia di lasciare essiccare i rametti freschi rapidamente all’ombra; togliere le foglie prima di riporle in recipienti di vetro o porcellana. Per restituire l’aroma alle foglie essiccate è preferibile sminuzzarle appena prima dell’uso.
- Il rosmarino può essere usato anche come spiedino al posto degli stuzzicadenti o per chiudere gli involtini, rendendo così la preparazoine più profumata e più piacevole da vedersi.
Informazioni geografiche
Zona di origine
Originario dell’Europa, Asia e Africa, il rosmarino cresce spontaneo nell’area mediterranea nelle zone litoranee della macchia mediterranea, presso dirupi sassosi e assolati dell’entroterra, dal livello del mare fino alla zona collinare, ma si è acclimatato anche nella zona dei laghi prealpini e nella pianura padana nei luoghi sassosi e collinari.
Informazioni nutrizionali
Proprietà del rosmarino e usi cosmetici
Il rosmarino ha molte proprietà terapeutiche, tra cui:
- è uno stimolante, ideale nei casi di astenia e debolezza generale, per alleviare lo stress da superlavoro fisico e intellettuale
- è antinevralgico
- ha proprietà antisettiche, ha un buon effetto sugli stati influenzali e febbrili, calma l’apparato respiratorio nei casi di asma e tosse
- agisce sull’apparato digerente: è colagogo (facilita la produzione della bile), stomachico (facilita la digestione), carminativo (aiuta i movimenti peristaltici)
- ha un buon effetto anche come antireumatico sia come infuso che come decotto
- anche il suo utilizzo in cucina ha un risvolto salutistico: migliora la digestione dei cibi difficili da digerire.
Preparazione dell’infuso
Uno dei modi migliori per assumerlo è in infusione: un cucchiaino in acqua bollente per 10 minuti.
Preparazione dell’infuso tonificante e corroborante per le dispepsie gastriche e anticolitico secondo i costumi popolari: 20 gr per litro d’acqua calda, filtrare e bere molto caldo. Posologia: 2-3 volte al giorno, fino a scomparsa dei sintomi.
Preparazione della tintura madre
Antispasmodica e digestiva si ottiene macerando per 4-5 giorni 20 gr di foglie in 100 gr di alcool a 60°. Quindi occorre filtrare senza aggiungere altro. Posologia: dalle 15 alle 30 gocce dopo i pasti fino a scomparsa dei sintomi. Consultare sempre il proprio medico di fiducia.
L’olio essenziale di rosmarino
Dalle sue foglie si ricava un olio essenziale usato nell’industria cosmetica come shampoo per ravvivare il colore dei capelli o come astringente nelle lozioni; nelle pomate e linimenti per le proprietà toniche.
Olio essenziale di rosmarino
In gravidanza è necessario utilizzare gli oli essenziali con moderazione e cautela perchè non sono completamente naturali, anche se si ricavano dalle piante. In particolare ce ne sono alcuni assolutamente vietati tra questi l’olio essenziale di rosmarino. Consultare sempre il proprio medico di fiducia.
Controindicazioni
Il rosmarino, specie l’olio essenziale ricco di canfora, è controindicato in persone che soffrono di epilessia. Causa infatti, specialmente in casi d’iperdosaggio, irritazioni, convulsioni, vomito e principi di paralisi respiratorie. Consultare sempre il proprio medico di fiducia.
In profumeria: l’Acqua della regina d’Ungheria
Viene usato in profumeria, per la preparazione di colonie, come la famosa Acqua della regina d’Ungheria. La leggenda narra che, grazie alla preziosa Acqua Aromatica di Rosmarino avuta in dono da un alchimista, la Regina Isabella d’Ungheria ritrovò gioventù e bellezza a tal punto da essere richiesta in sposa da Carlo Alberto granduca di Lituania. Questo tonico leggendario, rigorosamente privo d’alcool, sfrutta appunto le benefiche proprietà dell’Acqua distillata di Rosmarino, notoriamente astringente e dermopurificante. Per questo, è particolarmente indicato per pelli miste e/o grasse.
La ricetta è: alcolaturo di rosmarino, lavanda e menta, ma non se ne conoscono le dosi!
Acqua della regina d’Ungheria a base di rosmarino
Viene inoltre usato come insettifugo o deodorante ambientale nelle abitazioni, bruciando i rametti secchi.
Informazioni culturali
Origine del nome e leggende
L’etimologia del suo nome è abbastanza controversa anche se sempre legata al mare per il colore dei suoi fiori.
Secondo alcuni deriverebbe dal latino “ros = rugiada” e “maris = mare” vale a dire “rugiada del mare” secondo altri deriverebbe sempre dal latino ma da “rosa = rosa” e “maris = mare” cioè “rosa del mare” secondo altri dal latino “rhus = arbusto” e “maris = mare” cioè “arbusto di mare”.
Altri ne vedono una derivazione greca: rops (arbusto) e myrinòs (odoroso).
È noto in Italia anche col nome volgare di ramerino o ramerrino.
Numerose sono le leggende sul rosmarino.
- I Romani fecero del rosmarino il simbolo dell’amore e della morte.
- Nell’antica Grecia veniva bruciato al posto dell’incenso per fare sacrifici agli dei.
- Gli egiziani lo utilizzavano per curare i problemi di stomaco, le congestioni epatiche ed il vomito.
- Nei Capitolati di Carlo Magno la specie è presente nell’elenco delle piante, che non devono mancare mai negli orti del regno.
- Si narra che la regina Isabella d’Ungheria, settantenne, rugosa e piena di malanni abbia ritrovato una seconda giovinezza grazie ad un’acqua che prende il suo nome.
- Un’altra leggenda narra che i fiori del rosmarino una volta erano bianchi; divennero azzurri quando la Madonna, durante la fuga in Egitto, lasciò cadere il suo mantello su una pianta di rosmarino.
- Napoleone, inoltre, sfruttava il rosmarino per la sua proprietà di stimolare la concentrazione intellettuale, era convinto che il suo profumo lo aiutasse a preparare i piani di manovra degli eserciti. Sembra che usasse una quantità impressionante di bottiglie di acqua di Colonia al Rosmarino, pianta che senza dubbio, gli ricordava la nativa amata Corsica, dove cresce spontanea.
- Un tempo si bruciavano i suoi ramoscelli nelle stanze degli ammalati per purificare l’aria e, durante le pestilenze, venivano tenuti rami di rosmarino nelle tasche e nei manici dei bastoni, per poterlo annusare in zone malsane.
- Una volta le partorienti e i neonati venivano lavati con l’infuso di quest’erba, per proteggere entrambi dalle infezioni.
- Ovidio, nelle Metamorfosi, racconta la storia della principessa di Persia Leucotoe, che sedotta da Apollo, dovette subire l’ira del padre, che la uccise per la sua debolezza. Sulla tomba della principessa i raggi del sole penetrarono fino a raggiungere le spoglie della fanciulla, che lentamente si trasformò in una pianta dalla fragranza intensa, dalle esili foglie e dai fiori viola-azzurro pallido. Da questa leggenda deriva l’usanza degli antichi Greci e Romani di coltivare il rosmarino come simbolo d’immortalità dell’anima.
L’acqua di San Giovanni
Un tempo veniva usato con la ruta, la lavanda e l’iperico per l’acqua di San Giovanni, chiamata anche “guazza di San Giovanni”: si immergono le erbe in una ciotola piena di acqua pura e si pone questo preparato al magico effetto della notte. La luce della Luna e la rugiada mattutina estraggono dai fiori i principi benefici di cui l’acqua si carica. Al mattino bisogna bagnarsi con questa acqua, lavarsi il viso e offrirla a familiari e amici.
Questa acqua speciale porta fortuna, amore, felicità. Si racconta che le massaie, il giorno di mezza estate, preparassero il pane con quest’acqua, senza usare il lievito e formulando un rituale magico.
Guazza di San Giovanni porta fortuna
Nei dialetti italiani
In Abruzzo rosmarino si dice: spicanard o tresemarène.
In Emilia Romagna si dice: rusmarëin.
Nel Lazio si dice: stermarina.
In Lombardia rosmarino si dice: rusmarei, usmarìn.
Nelle Marche si chiama: trosomarì, trosomarì.
In Piemonte si dice: rusmarin
Nelle altre lingue
Rosmarino in Inglese si chiama: rosemary
Rosmarino in Francese si dice: romarin
Rosmarino in Spagnolo si dice: romero
Rosmarino in tedesco si dice: rosmarin