Nel 2015 il tiramisù è stato dichiarato prodotto agroalimentare tipico (PAT – riconosciuta dal Ministero su istanza delle Regioni che ne fanno richiesta) del Friuli Venezia Giulia.
Una delle storie che più ha avuto diffusione e successo nel corso del tempo è che il tiramisù sia nato a Treviso, più precisamente in un ristorante della cittadina Veneta – chiamato “Le Beccherie” alla fine degli anni ’50. Leggenda vuole che il ristorante “Le Beccherie” di Treviso fosse vicino a una casa di tolleranza e che serviva un dolce in grado di ridare vigore (e da qui il nome) agli avventori. Tuttavia, le prime documentazioni del Tiramisù sono del ’59 – un anno dopo la legge che ha fatto chiudere le case di tolleranza in Italia – quindi probabilmente la storia è stata man mano adattata e non può essere considerata totalmente veritiera.
Tiramisù, il dolce di casa
Mettendo da parte tutte le storie e le congetture sulle origini, vere o presunte, possiamo dire con quasi certezza che effettivamente il tiramisù sia nato in Veneto ma è diventato famoso, perché è il dolce della domenica, che si fa in una pirofila o in un contenitore, si conserva in frigorifero ed è preparato dalle mamme e dalle nonne di tutta Italia.
Gli ingredienti (e le varianti)
- 5 Uova
- 100 g di Zucchero (nella nostra ricetta ne abbiamo usati 80)
- 500 g Mascarpone
- 25 Biscotti (noi abbiamo usato i Pavesini ma si possono scegliere anche i Savoiardi)
- Cacao q.b.
- Caffè (moka da 5)
Il Mascarpone
Le origini sono piuttosto antiche – la zona di produzione iniziale era in Lombardia, nello specifico nel milanese – ma ha bisogno di una catena del freddo piuttosto continuativa, perché deperisce facilmente. Quindi, altro punto a favore delle origini piuttosto recenti del tiramisù, finché non sono stati inventati – e diffusi – i frigoriferi, probabilmente il dolce non poteva essere stato inventato, o per lo meno diffuso così come lo conosciamo oggi.
I Biscotti
Quelli più diffusi e conosciuti sono i savoiardi, tuttavia sembra che i primi biscotti ad essere utilizzati per preparare il tiramisù fossero i Pavesini, a loro volta evoluzione industriali dei Novarini – biscotti tipici di Novara, città natale dell’azienda produttrice dei Pavesini, appunto la Pavesi – che, come il mascarpone, hanno bisogno dell’evoluzione tecnologica e della diffusione della GDO, per diffondersi a loro volta e diventare di facile reperimento al di fuori delle zone tipiche di produzione.
Preparazione del Tiramisù
- Preparare il caffè con la moka e aggiungere un goccio di rum (facoltativo),
- Dividere gli albumi dai rossi delle uova e mettere a scaldare in una padella lo zucchero,
- Montare gli albumi a neve fermissima,
- Aggiungere ai tuorli il mascarpone (un po’ alla volta) e mescolare, deve diventare un composto solido e liscio,
- Unire al composto gli albumi montati a neve, sempre un po’ alla volta e mescolando dall’alto verso il basso,
- Procedere assemblando i vari ingredienti in una pirofila di vetro (ma va benissimo anche un altro tipo contenitore, l’importante è che sia rettangolare e non troppo alto), bagnare i biscotti nel preparato di caffè e liquore e disporli per il primo strato orizzontale della pirofila, proseguire stendendo una parte della crema e spalmandola con un leccapentola, procedere con un ulteriore strato di biscotti, precedentemente bagnati nel caffè e con uno strato di crema finché non esaurite le preparazioni,
- Conservare in frigorifero per almeno 2 ore,
- Consigliamo di cospargere il dolce con il cacao amaro poco prima di servirlo e dopo averlo conservato qualche minuto fuori dal frigorifero, in modo che risulti rassodato.
Semplice da preparare, con ingredienti di facile reperibilità e che spesso abbiamo già a casa, il tiramisù al di là delle curiosità, delle battaglie sulle origini e sugli ingredienti, è il dolce tipico delle famiglie italiane e del pranzo della domenica, adattissimo come fine pasto, che sia frugale o più elaborato e formale, buono e che incontra i gusti di tutti (tiramisù è anche la 5° parola italiana più cercata su Google).
