Pandoro di Verona
Ricetta: Pandoro di Verona
adatto ai bambini
contiene glutine
difficile
Il Pandoro di Verona è diventato un simbolo del Natale a livello nazionale e internazionale. Soffice, a forma di tronco di cono con rilievi a forma di stella di solito ad otto punte. La pasta ha sapore delicato e profuma di vaniglia. Ha colore oro intenso e viene servito con una spruzzata di zucchero a velo. Farlo in casa non è facilissimo, ma non impossibile anche se ncessita di almeno 8 ore di lievitazione. Quello avanzato è ottimo anche per creare altri dolci.
Informazioni operative
Ingredienti per Pandoro di Verona
Procedimento per Pandoro di Verona
- Setacciate 75 gr di farina in una terrina, unite 10 gr di zucchero, il lievito precedentemente sbriciolato ed un tuorlo. Impastate bene il tutto, aggiungendo 2 cucchiai di acqua tiepida. Coprite l’impasto con un telo di cotone e lasciatelo lievitare per un paio di ore.
- Unite 160 gr di farina facendola cadere da un setaccino, 25 gr di burro ammorbidito, 90 gr di zucchero, 3 tuorli ed impastate. Lasciate lievitare l’impasto per due ore. Unite il resto della farina, 40 gr di burro, 75 gr di zucchero, 1 uovo intero e 3 tuorli. Impastate a lungo e fate lievitare per la terza volta, sempre coperto ed in luogo tiepido, per 2 ore.
- Lavorate l’impasto ed incorporatevi la panna, la buccia grattugiata del limone e la vanillina. Impastate fino ad ottenere un composto morbido.
- Ricavate dalla pasta due palle e disponetela in 2 stampi precedentemente imburrati e fate lievitare in luogo tiepido finchè la pasta arriverà al bordo degli stampi. Fate cuocere per 40 minuti in forno preriscaldato a 190°. Abbassate il calore a 160° a metà cottura.
- Fate raffreddare e spolverizzate con lo zucchero a velo.
Consigli
Come tagliare il pandoro
Tagliare le fette in lunghezza seguendo le incanalature del pandoro stesso. Se la fetta risultasse troppo grande la si può tagliare in un’ulteriore metà. Tagliare il pandoro in larghezza cercando di realizzare delle fette di uguale spessore. Ogni fettina, in questo modo, avrà la forma di una stella a più punte.
Lo stampo per pandoro
Oltre agli stampi metallici da pandoro esistono in commercio anche degli stampi di carta, simili a quelli usati per il panettone e stampi in silicone. Per l’acquisto di stampi per Pandoro, vedi medagliani.it.
Varianti
Solitamente il pandoro non viene guarnito internamente con creme o canditi (come il panettone), anche se col tempo le case produttrici hanno proprosto particolari ricette. È possibile quindi gustare il pandoro in diverse versioni, farcito con crema pasticcera o ricoperto da uno strato di cioccolato, ecc.
Conservazione
Il pandoro “avanzato” potrà essere avvolto nell’alluminio e riposto in frigo. Scaldandolo poi al microonde ritornerà fragrante.
Consigli per l’acquisto
Il burro deve essere in quantità non inferiore al 20 %. Per l’etichetta, vedi Panettone.
Pandoro di Verona DOC
La definizione gastronomica del prodotto da forno Pandoro di Verona doc, è la seguente: prodotto dolciario a pasta morbida, ottenuto per lievitazione naturale. Forma a tronco di cono, con sezione a stella ottogonale e con superficie esterna non crostosa. Aroma e profumo caratteristici. Per lievitazione naturale si intende impiego di lieviti che operano su amidi e zuccheri, formando microcellule di gas, che scaldate in forno aumentano la massa dell’impasto. A ciò contribuisce anche la presenza di lattobacilli, simili a quelli dello yogurt.
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Informazioni culturali
Calorie e valori nutrizionali
Valore calorico per 100 gr di pandoro: 450 calorie. Il pandoro ha un contenuto calorico di poco superiore a quello del pane, con una ottimale distribuzione delle calorie tra proteine, grassi e carboidrati. Questo rende il pandoro facilmente digeribile ed assimilabile, consentendo di fare un peccato di gola!
Il nome
Il nome “pan de oro”, pandoro deriva dal colore giallo, oro intenso di questo dolce. La particolarità stava nel fatto che tra gli ingredienti oltre la farina, le uova, il burro, erano presenti piccoli fogli di oro zecchino (da qui il nome).
Storia
Secondo alcuni le origini della ricetta sono da ricercare in Austria, dove si produceva il cosiddetto “Pane di Vienna”, probabilmente derivato, a sua volta, dalla “brioche” francese. Secondo altri, invece, potrebbe derivare dal “pane de oro” che veniva servito sulle tavole dei più ricchi veneziani.
La sua nascita risale al 1800, come evoluzione del “Nadalin”, dolce veronese tipico natalizio, farcito con pinoli e liquore al gusto anice. Il 14 ottobre 1894 Domenico Melegatti depositò all’ufficio brevetti un dolce morbido e dal caratteristico corpo a forma di stella a otto punte, opera dell’artista Angelo Dall’Oca Bianca, pittore impressionista.
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I vostri commenti
Buonasera a tutti!!!Vi seguo moltissimo,i vostri consigli sono fantastici!Per questo Natale mi piacerebbe realizzare il pandoro e lo farò seguendo la vostra ricetta! Ho capito tutti i passaggi,vorrei solamente chiedervi informazioni riguardo lo stampo. Per questa ricetta,con queste dosi, quale stampo è bene che io compra?Quello di 750 gr o quello di 1 kg? Un grazie a chi mi risponderà! 🙂
Buonasera betta, io lo scorso anno l’ho fatto! Non è per niente semplice, non tanto per il tempo che si impiega nella preparazione, quanto alle diverse fai per la preparazione della pasta che richiedono una buona dose di esperienza. Comunque, magari tu sarai più brava di me! Io ho usato lo stampo in silicone, anche se sinceramente LO SCONSIGLIO. Non va per niente bene…in quanto il composto è pesante e la forma tende a muoversi e poi nella cottura non rende. Consiglio comunque uno stampo da 1 kg. Se sei brava il pandoro raggiungerà la giusta lievitazione quindi ci sta tutto! Fammi sapere! Buon lavoro, Nicoletta
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