Le proprietà della frutta secca: una grande famiglia e tanti benefici
Piacevole al palato, la frutta secca ci regala un autentico pieno di salute. Quella della frutta secca è una famiglia estremamente numerosa e versatile, a partire dalle prime due varietà la lipidica e la glucidica.
La frutta secca oleosa
La frutta secca oleosa, meglio nota come lipidica, include il prodotto in guscio e quindi noci, nocciole, mandorle, pinoli, pistacchi e tutta una serie di semi di legumi e piante. La lipidica si presenta ricca di grassi e povera di zuccheri e, una volta tolta dal guscio, può essere consumata previa tostatura oppure al naturale.
Il gruppo della frutta secca oleosa ha un basso apporto di acqua, e un’elevata presenza di fibre, inoltre fornisce a piene mani energia e lipidi, comunemente definiti grassi, dall’elevato contenuto proteico, minerale e naturalmente vitaminico. Le caratteristiche di cui gode questa prima varietà, la rendono perfetta per entrare di diritto nelle diete vegetariane e nell’alimentazione pensata per chi fa sport.
La frutta secca lipidica, se consumata regolarmente, è in grado di proteggere dal diabete, così come dall’obesità e dall’ipercolesterolemia. Mangiare frutta secca regolarmente contribuisce a ridurre il rischio di insorgenza di forme tumorali e malattie cardiache, il consumo regolare inoltre offre un valido aiuto a chi soffre di colesterolo alto o ipertensione, in forza della presenza di acidi grassi Omega-3 e Omega-6, e vitamina E.
La frutta secca glucidica
La seconda varietà ovvero quella della frutta secca glucidica, al contrario, contiene molti zuccheri, è povera di grassi e fra le presenze annovera tutte le tipologie di frutta essiccata e disidratata. Chi la consuma perché è buona, spesso dimentica che la frutta secca vanta in generale innumerevoli proprietà benefiche e, non a torto, può essere inserita in qualsiasi dieta, semplicemente usando qualche precauzione soprattutto in considerazione dell’elevato potere calorico.
Quanta frutta secca mangiare?
L’interessante gruppo di alimenti lipidici ha una notevole consistenza energetica, ma se consumati con moderazione questi prodotti sono in grado di fornire ottimi benefici.
In termini di quantità, a dettare le regole sono le linee guida per una sana e corretta alimentazione, che consigliano un uso costante di quest’alimento in quantità equilibrate, evitando di superare i 20-30 grammi nell’arco della giornata, che corrispondono a circa:
- 6-7 noci,
- 20-35 pistacchi,
- 20-25 nocciole,
- 15-20 mandorle.
La giusta quantità ci permette di provvedere, in una percentuale pari all’8-9%, al fabbisogno giornaliero di grassi, di cui ha bisogno il nostro corpo.
La frutta secca, come e quando consumarla
Una volta scoperte le potenzialità della frutta secca non resta che avere ben chiaro come e, soprattutto, quando consumarla.
- Di norma la frutta secca andrebbe ingerita lontana dai pasti principali, preferendone il consumo nel corso della mattinata, oppure nel pomeriggio, perfetta se abbinata a un frutto fresco, come snack o spezza fame.
- Chi lo preferisce, valutando di consumarne una modesta quantità, può inserirla nel menu del pranzo o della cena, oppure come dessert. In forma sbriciolata la frutta secca può impreziosire una semplice insalata, insaporire una pietanza, farcire lo yogurt, oppure fungere da decorazione nel gelato.
- La frutta secca può essere assunta a tutte le età, a partire dall’infanzia, a patto che non sussistano intolleranze conclamate, o non si soffra di specifiche patologie legate all’alimentazione.
- I più piccoli possono consumare frutta secca già nel periodo dello svezzamento, è sufficiente tritare o sminuzzare il prodotto scelto, e con quello arricchire pappe e passati. Si può cominciare a mangiare frutta secca intera al compimento del quarto anno di vita, prima il rischio di soffocamento è troppo forte. Crescendo, i più piccoli possono sostituire il consumo di merendine o di caramelle con la frutta secca, più genuina e priva di conservanti.
- La frutta secca è un alimento importante anche per gli anziani e a trarne benefici è soprattutto l’attività cerebrale.