Dopo i numerosi richiami di prodotti con semi di sesamo contaminati da ossido di etilene, facciamo chiarezza su questa sostanza
Da oltre due mesi vengono pubblicati quotidianamente numerosissimi richiami di prodotti da forno, di mix di semi, di oli di vari marchi, tutti richiamati per rischio microbiologico nei semi di sesamo contenuti e più precisamente per la presenza di ossido di etilene, sostanza vietata in Europa. Ma cos’è l’ossido di etilene? E perché nuoce alla salute? E se l’ho già mangiato? Facciamo la dovuta chiarezza.
Sono decine, ormai, da oltre due mesi i prodotti che sia in Italia che nel resto d’Europa, i vari produttori sono stati costretti a richiamare dal mercato con l’invito ai consumatori alla restituzione.
Il tutto è iniziato a settembre di quest’anno quando le autorità doganali e gli organi di autocontrollo delle aziende hanno rilevato residui di una sostanza proibita in Europa, l’ossido di etilene, su semi di sesamo di provenienza indiana. Come avviene in questi casi è stata fatta la segnalazione al sistema rapido d’allerta RASFF, che ha portato all’emanazione da parte della Commissione europea del regolamento 1540/2020 che dal 26 ottobre 2020 obbliga le autorità indiane a certificare che le materie esportate sono state oggetto di analisi e devono dimostrare la loro conformità alla normativa dell’Unione circa i livelli massimi di residui di antiparassitari. Ma vediamo di capire in modo semplice cos’è l’ossido di etilene.
Cos’è l’ossido di etilene e perché fa male
L’ossido di etilene o ossirano, è una sostanza che ha proprietà disinfettanti e disinfestanti contro batteri, funghi e virus. Per queste sue caratteristiche è da sempre molto usato nell’industria chimica e per la sterilizzazione degli strumenti chirurgici e dei dispositivi medici, ma oggi ne è vietato l’uso alimentare in Europa. Prima di essere vietato in Europa, l’ossido di etilene veniva largamente utilizzato per eliminare i parassiti presenti nei silos usati per gli alimenti.
Attualmente è stato proibito dall’Unione Europea per le conseguenze della sua tossicità. L’ossido di etilene è infatti classificato come mutageno, cancerogeno e tossico e di conseguenza nemmeno ammesso come sostanza attiva nei prodotti fitosanitari dell’Unione.
in questo caso specifico, residui di ossido di etilene sono stati identificati sui semi di sesamo provenienti dall’India dove il trattamento con ossido di etilene era ammesso a differenza dell’Europa.
La quantità di questa sostanza sui semi di sesamo importati in Europa dall’India è risultata superiore anche di 1000 volte al limite di residuo massimo ammesso in Unione Europea che ai sensi del Reg. (EC) 396/2005 è di 0,05 mg/Kg sui semi di sesamo. Per questo sono scattati numerosissimi controlli e autocontrolli e il susseguirsi di richiami massivi di decine di lotti di prodotti contenenti i semi di sesamo importati.
Se hai già mangiato i prodotti richiamati
L’ossido di etilene è una sostanza organica dalla formula C2H4O che già alla temperatura di 12°C si trova allo stato gassoso.
Il più grave rischio per la salute lo corrono soprattutto gli operatori che per lavoro sono costretti a inalare questo gas e coloro che aprono i contenitori contenenti il sesamo “gassificato”, che, se inalato in abbondanza e a lungo, risulta cancerogeno.
Per tranquillizzare chi già avesse ingerito prodotti con semi di sesamo contaminati da questa sostanza diciamo subito che i rischi per la salute sono minimi se non inesistenti in quanto il consumo di alimenti in cui il sesamo viene trattato termicamente cioè cotto come per zuppe, pane, dolci di vario tipo, il calore della cottura fa evaporare l’ossido di etilene privando l’alimento di tossicità.
È importante comunque non consumare il prodotto e restituirlo al venditore.
Tieni d’occhio le News perché la lista sembra allungarsi.