Differenze tra conserve, confetture, gelatine e marmellate
Spesso si usano questi termini come sinonimi, ma in realtà sono tre preparazioni simili ma non uguali. Anche se è più facile comprarle già pronte, con qualche piccolo accorgimento potremo imparare a fare conserve e marmellate sane come quelle della nonna!
ConservaAlimento cotto o crudo preparato in modo tale da durare a lungo grazie alle sostanze in cui viene immerso (olio, salamoia, alcol, liquore, sciroppo di zucchero) e al recipiente sterile a chiusura ermetica. |
ConfetturaSi ottiene dal procedimento con cui viene conservato qualsiasi tipo di frutta (almeno il 35%) tranne gli agrumi, che viene fatta bollire, con acqua e zucchero fino a raggiungere una concentrazione zuccherina tale da garantirne la conservazione in vasi a chiusura ermetica per un certo periodo. Da non confondere con la marmellata. Per ottenere la giusta consistenza, deve contenere le sostanze necessarie per la formazione della gelatina: pectina, acidi organici e zuccheri della frutta (che variano a seconda del tipo di frutta). La parte di zucchero varia dal 60 al 100%. Sono utili per stitichezza, insufficienza epativa, per gli sportivi. Controindicata per chi soffre di diabete, obesità, fermentazioni intestinali. |
MarmellataSecondo le direttive CEE con questo termine si intende una “mescolanza, portata a consistenza gelificata appropriata, di zuccheri e di uno o più dei seguenti prodotti ottenuti da agrumi: polpa, purea, succo…”. Quindi il termine marmellata dovrebbe riferirsi solo a prodotti ottenuti da agrumi (minimo il 20%) anche se comunemente viene utilizzato per qualsiasi confettura di frutta. |
GelatinaÈ a base esclusivamente del succo della frutta, senza polpa né buccia. Deve contenere almeno il 35% di succo. |
Sono EXTRA le confetture, le marmellate e le gelatine, che contengono almeno il 45% di frutta.