Cavolo
Con il termine generico “cavolo”, nome scientifico Brassica Oleracea si intendono tutti gli ortaggi appartenenti alla famiglia delle Crucifere. Esistono numerosissime varietà coltivate che si differenziano nella forma, nel colore e nel gusto. Sono ortaggi tipicamente invernali di cui si consumano le foglie o le inflorescenze non ancora giunte a maturazione. Sono ideali per una dieta sana ed equilibrata.
Informazioni generali
Uso in cucina
- Il cavolo in cucina viene utilizzato per la preparazione di zuppe, minestre, risotti.
- Può essere gustato crudo nell’insalata o cotto come contorno.
- Ottimo lessato in poca acqua salata con l’aggiunta di aceto e servito caldo con burro fuso, pepe e sale e in altre preparazioni a seconda della varietà.
L’odore del cavolo
Vedi Trucchi e consigli sulla cottura dei cavoli per evitare il fastidioso inconveniente della sgradevole puzza di cavolo.
Altri utilizzi
In cosmesi, si utilizza il suo succo come ingrediente di prodotti vitalizzanti per la pelle.
Succo di cavolo
Con il succo di cavolo in generale:
1-2 bicchieri al giorno di SUCCO DI CAVOLO per affaticamento, anemia, demineralizzazione, diabete, influenza.
2 bicchieri al giorno di SUCCO DI CAVOLO per depressione, nervosismo.
2-3 bicchieri al giorno di SUCCO DI CAVOLO per gastrite, ulcera gastrica.
Succo di cavolo con con miele per afonia (gargarismi e ingestione).
Poche gocce di succo di cavolo per gli occhi.
Stagione dei cavoli
Inverno: da Ottobre a Gennaio. Vedi Tabella della verdura di stagione.
La pianta
La Brassica Oleracea è una pianta biennale, coltivata per la sua infiorescenza che è la parte commestibile. Può essere di colore giallastro o verdognolo, talvolta bianco.
Come coltivare
Le zone a clima temperato sono le migliori per la coltivazione del cavolo. Può essere gravemente danneggiata da gelate tardive, che provocano la stasi vegetativa e nei casi più gravi la morte della pianta. Non amano terreni troppo umidi con ristagno idrico, un periodo eccessivo di siccità può provocare la perdita del raccolto. È opportuno eseguire delle concimazioni di copertura almeno 2 o 3 volte con concimi ternari complessi.
Semina e raccolta
Le semine vanno effettuate nel periodo che va da aprile a giugno, a seconda delle varietà. Si trapiantano un mese dopo, avendo l’accortezza di scegliere le piante più forti. Si possono acquistare le piante già pronte per il trapianto nei garden e nei centri specializzati. La raccolta va effettuata quando l’influorescenza è in piena maturazione.
Varietà
Tra le varietà più comuni: Cavolo Broccolo, Cavolo broccolo ramoso, Cavolo broccolo romanesco, Broccoletti, Cavolfiore o Cavolo bianco, Cavolini di Bruxelles, Cavolo cappuccio, Cavolo cinese, Cavolo marino, Cavolo nero, Cavolo verza.
Informazioni culinarie
Come scegliere i cavoli migliori
Devono presentarsi belli compatti e pesanti con le foglie serrate.
Conservazione
La conservazione del cavolo in frigorifero non deve superare i 5 giorni per i cavoli più compatti come il cavolfiore, i broccoli verde ramoso, il cavolo cappuccio e verza, e i cavolini di Bruxelles.
Per le altre varietà, più delicate, i tempi si riducono a 2-3 giorni.
Informazioni geografiche
Origine e diffusione
È una tra le crucifere più coltivate in Italia soprattutto nelle regioni centro-meridionali e precisamente in Campania, Marche, Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia.
La sua origine è piuttosto incerta.
In Italia si affermò prima in Toscana, come testimoniano alcuni quadri Medicei dei primi del Settecento dove è ritratto un cavolfiore proveniente dalla zona di Arezzo che viene offerto in dono a Cosimo III.
La sua coltivazione nel mondo è maggiormente diffusa in India, in Cina, in Francia, Italia e Stati Uniti.
Informazioni nutrizionali
Proprietà e valori nutrizionali
- È l’ortaggio anti-raffreddore per eccellenza grazie all’elevato contenuto di vitamina C (circa 60-80 mg ogni 100 grammi, contro i 45 dell’arancia) e allo zolfo, disinfettante e tonificante nelle affezioni dell’apparato respiratorio.
- Affinchè mantengano inalterate le loro proprietà nutrizionali si coniglia di consumarli da crudi in insalata oppure stufati o cotti a vapore per non più di venti minuti.
- Il cavolo è ricco inoltre di fibre utili all’intestino e contiene un ottimo livello di potassio, calcio e ferro.
- I cavoli sono alimenti molto sazianti e poveri di grassi, quindi sono molti utili in una alimentazione ipocalorica.
- Studi recenti hanno provato la sua efficacia nella prevenzione di alcuni tipi di tumore grazie alla presenza di flavoni, glucosidi e sulforafani.
Calorie
100 gr di prodotto contengono 22 Kcal.
Informazioni culturali
Il nome
Il nome deriva dal latino “caulis” (fusto, cavolo) e “floris” (fiore).
Perché i cavoli puzzano
Quando vengono cotti, tutti i cavoli emanano un cattivo odore perché sono ricchi di composti di zolfo, che vengono liberati dalla cottura. I solfuri svaniscono al 90% dopo 8 minuti di cottura, e l’estrazione è totale dopo 16 minuti. Vedi Trucchi e consigli sulla cottura dei cavoli.
Storia
- Conosciuto fin dall’antichità, il cavolo era considerato sacro dai Greci.
- I Romani lo utilizzavano per curare le più svariate malattie e lo mangiavano crudo, prima dei banchetti, per aiutare l’organismo ad assorbire meglio l’alcool.
- Presso le popolazioni marinare, il cavolo (assieme alla cipolla) era l’alimento tipico degli equipaggi delle navi, utilizzato per compensare le diete necessariamente povere durante i viaggi per mare.
Modi di dire popolari
Il cavolo è protagonista di molti modi di dire prima di tutto per il suo scarso valore commerciale, e in secondo luogo da una vaga assonanza fonetoca con il termine popolare usato per l’organo genitale maschile. Il cavolo è così divenuto un simbolo di cosa spregevole e di scarso valore.
- Farsi i cavoli propri: farsi i fatti propri senza accettare intromissioni dagli altri. È usato anche come invito a non mostrarsi troppo curiosi della vita privata di qualcuno.
- Non capire un cavolo: non capire niente.
- Non fare un cavolo: non far niente, riferito a persone pigre, inerti, indolenti.
- Stare come i cavoli a merenda: non avere alcuna attinenza con l’argomento o il fatto di cui si tratta.
- Non valere un cavolo: non valere niente, nemmeno quanto un cavolo, considerato tradizionalmente un alimento di scarso valore commerciale.
- Andare a ingrassare i cavoli: morire, diventando così, dopo la sepoltura, un concime per i prodotti dell’orto. In genere spregiativo.
Proverbio calabrese
“A undi pari ca u meli spandi, appena, appena u cavulu cundi“. Ovvero: dove sembra che il miele spande, a mala pena si condisce il cavolo.
Proverbio toscano
“Cotto ‘l cavolo, spento ‘r fòo“. Ovvero: si dice, rassegnati, quando oramai è troppo tardi, quando non c’è più niente da fare.
Nei dialetti italiani
In Calabria si chiama: cappucciu, cavulu
In Campania: cavolazzo
In Emilia Romagna: còl, cäul, cöru
In Liguria: cou, couru
In Sicilia: caulu, cavulu
In Valle d’Aosta: tsou
Nelle altre lingue
In Inglese si chiamano: cabbage
In Francese si chiamano: chou
In Spagnolo si chiamano: col
In Tedesco si chiamano: kohl