Radicchio rosso tardivo di Treviso IGP
È una delle “cicorie” più prelibate. Dal radicchio tardivo di Treviso derivano le altre varietà di radicchio. Il tardivo è ancora più pregiato del radicchio rosso precoce ed è famoso per il suo colore rosso e il suo sapore dolce-amaro. Il radicchio tardivo IGP ha la costola dorsale allungata completamente bianca, lembo fogliare rosso vinoso breve e stretto, con nervature secondarie appena accennate. Le foglie, dapprima verdi, incominciano a virare al colore rosso in autunno e formano un cespo lungo e stretto a forma di fuso che, grazie alla tecnica dell’imbiancamento, raggiunge una lunghezza di circa 20 cm. Le foglie devono essere serrate e avvolgenti, anche se il cespo non risulta perfettamente compatto. Il sapore è gradevolmente amaro, croccante, piacevole. La radice bollita ha un sapore un po’ amaro, ma possiede un meraviglioso potere depurante per il sangue, come pure l’acqua della bollitura.
Informazioni generali
Utilizzo principale
Può essere abbinato e accompagnato da qualsiasi pietanza. È buono crudo, fatto alla piastra, ottima base per i primi piatto o per la farcitura di ripieni per carni bianche, fritto, ai ferri, stufato, nei risotti.
Altri utilizzi
Il suo succo viene utilizzato in cosmesi per produrre preparati per la pelle irritata.
Stagionalità
Dalla prima decade di novembre fino alla metà di marzo.
Reperibilità
Facile.
Varietà
Il “radicchio tardivo di Santa Giustina (BL)” è uno dei radicchi più rari e difficili da trovare sul mercato invernale. Prodotto a partire dalla stessa varietà del trevisano è simile al radicchio tardivo di Treviso come forma, ma assume delle caratteristiche organolettiche peculiari in quanto viene coltivato in quota, dai 600 agli oltre 1200 metri delle Alpi Dolomitiche. È più croccante ed ha un sapore molto più dolce che lo diversifica dal suo cugino trevigiano e lo fa apprezzare molto dagli amanti della cucina più raffinata. L’azienda agricola “La Campagnola” lo coltiva sulle montagne di Santa Giustina (BL).
Questa varietà speciale è stata presentata il 1° Dicembre 2007 a Rivanazzano nell’Oltrepò pavese (PV).
Informazioni culinarie
Come scegliere
Quando si acquista il radicchio è molto importante che le foglie non siano appassite o troppo bagnate, per non perdere il contenuto vitaminico.
Consorzio Tutela Radicchio Rosso di Treviso
Il Consorzio Tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco nasce nel 1996 a seguito della pubblicazione nella GUCE del Reg. (CE) 1263/96 che riconosceva l’indicazione Geografica protetta per il Radicchio Rosso di Treviso e in Radicchio Variegato di Castelfranco. Il Consorzio – così come espressamente previsto dallo statuto – ha funzione di tutela, di promozione, di valorizzazione, di informazione del consumatore e di cura generale degli interessi relativi alla denominazione IGP.
Come conservare
Va conservato in frigo, coperto da carta, per evitare che l’umidità rovini le foglie. Se si acquistano grandi quantità, meglio conservarlo in cassette in luogo fresco e ventilato, coperto da carta o canovacci.
Come togliere l’amaro
Se fosse molto più amaro del normale basta lasciarlo a bagno con acqua corrente fredda e poi condirlo con un buon aceto balsamico di Modena.
Informazioni geografiche
Zona di origine
Coltivato nel territorio delle province di Treviso, Padova e Venezia.
Informazioni nutrizionali
La radice può essere bollita e anche se un po’ amara ha un meraviglioso potere depurante per il sangue, come pure l’acqua della bollitura. Dal punto di vista nutrizionale, il radicchio tardivo è ricco di sali minerali e di antocianine, di vitamine A e C, oltre a vitamine B1, B2 e PP, seppure in quantità minore. Ideale nelle diete e coadiuvante nella diuresi. Ha proprietà lassative, facilita la digestione, la funzione epatica e stimola la secrezione biliare.
Celiachia
Non contiene glutine.
Tabella nutrienti
Nutriente | Valore |
Calorie | 13 Kcal |
Valori per ogni 72 gr di prodotto.
Informazioni culturali
Nella storia
Di origine incerta, il radicchio appare in Italia nel XVI sec. in provincia di Treviso, ma se ne hanno notizie sicure solo a partire dalla seconda metà dell’800. La sua consacrazione si ebbe per opera dell’agronomo Giuseppe Benzi, il quale diede vita alla 1ª mosta del radicchio il 20 dicembre 1900, nella centrale Loggia di piazza dei Signori a Treviso.
Una leggenda narra che fu un uccellino a portare i semi in questo paesello perchè i frati poi se ne occupassero.
Sagre e feste
Mostra del radicchio tardivo a Martellago (VE).
Curiosità
I Radicchi trevigiani sono il risultato del paziente processo di imbianchimento-forzatura al quale vengono sottoposti dopo la raccolta, che deriva dall’antica ricerca da parte dei contadini di conservare più a lungo possibile nei periodi invernali il radicchio prodotto nei campi.
Anche detto
Detto anche cicoria rossa, trevisana o trevigiana.
Dialetti
Dialetto | Voce |
Emilia Romagna | gurgnàg, gurgnäl |
Liguria | radiccia |
Trentino Alto Adige | radicio |