Porro

Il porro (Allium ampeloprasum L.) è una pianta erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Liliaceae. Ha un sapore molto simile alla cipolla alla quale viene spesso sostuito. La parte edibile è rappresentata dalla parte terminale delle foglie (la parte bianca), mentre viene comunemente scartata la parte verde delle stesse foglie. Oltre ad essere apprezzato in cucina viene usato anche a scopo medicamentoso. È un ortaggio sia autunnale che invernale, coltivato in serra ed in campo aperto.
La pianta del porro
Le foglie sono opposte di colore verde scuro o verde giallastro. I fiori sono bianchi verdastri. Di questa pianta alta dai 40 agli 80 cm, si utilizza il fusto, un bulbo cilindrico fusiforme. Il frutto è formato da una capsula rotondeggiante contenenti due o tre semi piccoli e angolosi di colore nero (simili ai semi della cipolla).
Varietà italiane più comuni
- Lungo gigante d’inverno: si raccoglie durante il periodo invernale. Ha sapore gradevole e la sua parte bianca può raggiungere anche i 60 centimetri di lunghezza. Può rimanere nel terreno anche durante i mesi freddi.
- Mostruoso di Carentan: varietà molto rustica, caratterizzata da un enorme bulbo che può raggiungere il diametro di 7-8 centimetri e i 25 centimetri di lunghezza. È molto resistente al freddo, molto gustoso e facilmente digeribile.
- Gigante d’Italia: la parte bianca di questa varietà può raggiungere anche i 30 centimetri, mentre il diametro non supera i 2-3 centimetri. È molto resistente alla neve. È molto apprezzato per il suo tipico sapore dolce.
- Porro lungo della riviera: si distingue per la sua lunghezza, bellezza e resa elevata.
- La varietà Allium ampeloprasum var. kurrat chiamato comunemente kurrat è coltivata in Egitto e in Medio Oriente. Viene largamente utilizzato nella cucina araba e magrebina principalmente per le foglie.
Stagionalità del porro
Si trova in commercio tutto l’anno, ma l’apice della sua stagione è tra novembre e febbraio.
Come si usa il porro
Il porro viene usato in cucina come ortaggio e come erba aromatica, ma è anche una pianta medicamentosa. Le sue proprietà sono noto fin dal Medioevo.
Si impiega crudo, come condimento, o cotto in svariate preparazioni o per il soffritto al posto della cipolla.
Più delicato della cipolla, può sostituirla egregiamente in minestre, brodi, zuppe, risotti, frittate o tortini, stufati, creme e salse.
Tagliato in sottili rotelline può essere consumato anche crudo in pinzimonio o utilizzato per guarnire e aromatizzare insalate
Il porro viene utilizzato anche come erba aromatica per la preparazioni di carni lesse, zuppe di pesce e per aromatizzare piatti di maiale e di agnello.
Inoltre si può usare per avvolgere i cibi, per esempio il pesce, durante la cottura, poiché migliora la digeribilità della preparazione.
Può essere bollito e poi gratinato con burro e formaggio, oppure semplicemente condito, dopo la lessatura, con olio e limone.
Consiglio sull’uso del porro
È consigliabile tagliare il porro al momento dell’uso, altrimenti tende a ossidarsi molto velocemente.
Come scegliere il porro
È bene scegliere porri con gambi sodi, diritti e sormontati da un ciuffo di foglie turgide e di colore verde scuro; non ci devono essere foglie ingiallite o avvizzite. Meglio consumarlo fresco, altrimenti col tempo tende a diventare acre. La parte bianca deve essere ben turgida e le foglie verdi serrate, fino alla metà del porro.
Come pulire i porri
Per prepararlo all’uso bisogna eliminare la barbetta alla base del bulbo e tutta la parte verde, quindi va poi diviso in due per la lunghezza e lavato sotto un abbondante getto di acqua fredda. Se va utilizzato a rondelle si può praticare un’incisione lungo la sua lunghezza senza tagliare il gambo nettamente in due parti.
Come conservare i porri
Per conservare anche per lunghi periodi il porro è bene togliere la parte più dura delle foglie, e dopo averli lavati ed asciugati, li si ripone in frigorifero avvolti in un canovaccio inumidito o in sacchetti di carta
Per conservare i porri raccolti in autunno vanno tenuti al riparo dal freddo in un ambiente buio e chiuso o legati a mazzi e coperti con uno strato di sabbia fresca sotto serra.
Zona di origine del porro
La sua origine è incerta, ma si pensa che provenga dai territori celtici già 3000 anni fa. Lo conoscevano ed usavano anche gli Egizi, ma fu introdotto in Europa dai Romani.
Zona di coltivazione del porro
La Francia ne è il primo produttore europeo, anche se le coltivazioni del porro sono estese in molti stati d’Europa.
Informazioni nutrizionali
Valori nutrizionali
Il porro è un ortaggio ricco di acqua, ne contiene più del 90%. È poco calorico e indicato nelle diete dimagranti. È inoltre ricco di vitamina A, ha un buon contenuto di vitamina C e discrete quantità di vitamine del gruppo B. È un’ottima fonte di elementi minerali preziosi come il ferro, il magnesio, il sodio, lo zolfo, la silice, il manganese, il potassio, il calcio e l’acido fosforico.
Proprietà del porro
Il porro è una vera e propria pianta medicamentosa per uso alimentare.
- Proprietà toniche, nervine, diuretiche, lassative, antisettiche e lo si consiglia per curare dispepsie, anemie, reumatismi, artrite, gotta, affezioni urinarie, obesità, emorroidi, piaghe, punture di insetti, o ancora, se ne raccomanda l’impiego per migliorare o mantenere la freschezza della pelle del viso.
- È indicato nei casi di stipsi, obesità, anemia e artrite.
- Abbassa il colesterolo, rafforza il sistema immunitario e aiuta la prevenzione del cancro.
- I porri sono noti anche per le virtù di pulizia dell’intestino grazie alle sue fibre contenute nella parte bianca che risultano essere molto delicate e quindi consumate da tutti, mentre la parte verde contiene fibre più dure.
- Non va inoltre sottovalutato l’aspetto afrodisiaco del porro, proprietà riconosciutagli fin dai tempi antichi. Vedi La cucina e i cibi afrodisiaci.
Tabella nutrienti
Nutriente | Valore |
Calorie | 30 Kcal |