Alloro
Cos’è l’alloro
- L’alloro è una pianta aromatica sempreverde usata in cucina per aromatizzare le pietanze.
- Ricco di oli essenziali, ha proprietà utili alla cura del sistema nervoso, contro reumatismi e distorsioni, è un toccasana per lo stomaco favorendo la digestione e rafforzando e proteggendo le mucose gastriche.
- Ha foglie allungate di color verde scuro e dal bordo ondulato coriacee, lucide nella parte superiore e opache in quella inferiore, dall’nconfondibile profumo.
- Per poter avere delle belle piante è opportuno potarle ogni anno, verso la fine dell’inverno. È ideale anche per creare profumatissime e folte siepi sempreverdi.
Informazioni generali
La pianta e le siepi di alloro
- L’alloro è una pianta perenne. Si presenta in forma arbustiva di varie dimensioni per le potature, ma è un vero e proprio albero alto fino a 10 mt. Il fusto è eretto, la corteccia verde nerastra.
- Le foglie, ovate, sono verde scuro, coriacee, lucide nella parte superiore e opache in quella inferiore e molto profumate. L’alloro è una pianta dioica, cioè con fiori maschili e fiori femminili su piante separate.
- Fiorisce normalmente in primavera ed i frutti maturano in autunno.
- I frutti sono drupe nere e lucide (quando mature) con un solo seme.
- È una pianta ricca di oli essenziali sia nelle foglie (dall’1 al 3%) che nelle bacche (dall’1 al 10%) quali: geraniolo, cineolo, eugenolo, terpineolo, fellandrene, eucaliptolo, pinene, ecc.
- Per poter avere una bella pianta è opportuno potare le piante ogni anno, verso la fine dell’inverno.
- Il Laurus nobilis è considerato nelle regioni a clima temperato una delle migliori piante per la formazione di siepi.
- Veniva inoltre utilizzato per preservare libri e pergamene e per preparare le classiche coroncine d’alloro.
Varietà di alloro
Il Laurus comprende numerose specie, ma quella più conosciuta e più apprezzata in cucina è il Laurus nobilis.
Ne esistono comunque due varietà principali: Laurus nobilis varietà angustifolia con foglie strette e lunghe e Laurus nobilis varietà aurea con foglie tendenti al giallo, come nella foto sotto.
Laurus nobilis angustifolia e Laurus nobilis aurea
Come coltivare l’alloro
- L’alloro è una pianta rustica, cresce bene in tutti i terreni e può essere coltivato in qualsiasi tipo di orto.
- La moltiplicazione della pianta può avvenire per seme, per moltiplicazione dei polloni oppure per talea.
- Se coltivate in vaso le piantine vanno rinvasate ogni due anni in quanto anche se sono piante che non crescono molto rapidamente, le radici occupano molto spazio.
- Il rinvaso va effettuato in primavera utilizzando un buon terriccio fertile che rimanga soffice.
- Sia il vaso che la terra devono garantire un buon drenaggio.
- Essendo una pianta che viene coltivata prevalentemente per le sue foglie aromatiche è preferibile usare un concime che contenga parecchio Azoto, che favorisce appunto lo sviluppo delle parti verdi.
- Per concimare si usa un concime liquido, opportunamente diluito nell’acqua d’irrigazione, ogni 15 gg a partire dalla primavera e per tutta l’estate.
- Negli altri periodi le concimazioni vanno sospese.
Piante di alloro in vaso
Problemi di coltivazione e soluzioni
- Per quanto riguarda la concimazione, diminuite leggermente le dosi del concime rispetto a quelle riportate nella confezione infatti se inserite un buon terriccio e rinvasate ogni 2 anni, darete alla vostra pianta una buona scorta di base di elementi nutritivi.
- Se le foglie imbruniscono significa che c’è un eccesso d’acqua. In questo caso si consiglia di regolare le annaffiature e far asciugare per bene il terreno.
- Se invece le foglie ingialliscono e cadono, vuol dire che c’è una carenza d’acqua. Si consiglia di regolare meglio le irrigazioni.
- Le foglie si possono raccogliere tutto l’anno, ma raccolte a luglio e agosto hanno una maggiore concentrazione di essenze aromatiche.
- I frutti si raccolgono in autunno, quando sono maturi.
In commercio
L’alloro si trova in vendita sia fresco in vaschette, o in vaso o essiccato.
Usi non alimentari
Oltre che in cucina si usa per profumare gli ambienti e le sue foglie secche poste negli armadi o nelle tasche degli abiti sono un’ottima difesa contro le tarme.
Informazioni culinarie
Usi in cucina dell’alloro
- L’alloro è una pianta aromatica con un aroma molto forte e persistente.
- Viene usato normalmente nella cucina di tutto il mondo per insaporire stufati, brodi, marinate e minestre, piatti di carne e di pesce, per profumare intingoli e aromatizzare selvaggina, per insaporire alcuni salumi ma anche bevande e dolci e budini di riso.
- Le sue foglie non perdono l’aroma dopo la cottura. È tuttavia consigliata l’aggiunta alle preparazioni solo a fine cottura perchè il suo aroma molto intenso non prevalga sugli altri sapori dando un gusto tendente all’amaro.
- In Emilia Romagna si produce un delizioso liquore chiamato Laurino ottenuto da foglie giovani o di germoglio, dal sapore delicatamente speziato, ottimo dopo pasto come digestivo da servire sia a temperatura ambiente, fresco, ghiacciato o anche caldo/brulé.
Pane grattugiato profumato
Per evitare che il pane grattugiato nel barattolo assuma il tipico odore di “vecchio”, aggiungervi una foglia di alloro e sostituirla di tanto in tanto.
Come essiccare foglie e bacche
- Le foglie si possono consumare per uso culinario fresche o secche. Per l’essicazione si sistemano all’ombra, in un luogo aerato e una volta secche durano circa un anno. Dopo tale periodo perdono gran parte del loro aroma e assumono un sapore amarognolo.
- Le bacche si fanno essicare al forno a bassa temperatura e si conservano poi dentro barattoli di vetro ed hanno un sapore molto più forte e robusto delle foglie.
Informazioni geografiche
Luogo d’origine e diffusione
Diffuso lungo le zone costiere settentrionali del Mar Mediterraneo, dalla Spagna alla Grecia e nell’Asia Minore. In Italia cresce spontaneamente nelle zone centro-meridionali e lungo le coste, mentre nelle regioni settentrionali è coltivato.
Informazioni nutrizionali
Proprietà e uso in erboristeria
L’alloro, conosciuto fin dall’antichità, oltre ad essere utilizzato per il suo caratteristico e intenso aroma possiede molte proprietà. Di seguito una sintesi delle sue virtù.
L’alloro è un ottimo digestivo
L’alloro, grazie ai suoi oli essenziali, possiede virtù aromatiche, digestive, stimolanti e antisettiche, ed è quindi indicato in caso di digestione difficile, inappetenza, coliche e aerofagia.
È anche un’antinfluenzale naturale
- Dalle foglie si ottiene un infuso, che bevuto caldo prima di coricarsi provoca un’abbondante sudorazione aiutando a prevenire raffreddori o influenza.
- Le bacche dell’alloro, piccoli frutti che assomigliano a minuscole ciliege nere dai semi molto grossi, sono ancora più attive delle foglie in quanto contengono un olio ricchissimo di numerose sostanze medicamentose; se essiccate e polverizzate, prese nella dose di uno o due cucchiaini al giorno, sono un rimedio efficace contro l’influenza, i raffreddori, le malattie nervose, le paralisi, le debolezze di stomaco e i gas intestinali.
Antireumatico e ideale per pediluvi
- Con le bacche miscelate all’olio si ottiene l’olio laurinato, che frizionato sulle parti interessate, serve per lenire gli spasmi reumatici o per facilitare la ripresa dell’uso delle articolazioni dopo ingessature o traumi di varia natura.
- Inoltre il decotto è rinfrescante e ha qualità digestive e ideale per pediluvi.
Consultare sempre il proprio medico di fiducia.
Infuso digestivo
40 gr. di foglie d’alloro
20 gr. di foglie di malva
20 gr. di fiori di camomilla
20 gr. di semi di anice
Versare un cucchiaio per tazza. Essendo un infuso che favorisce la digestione si consiglia di berlo dopo i pasti.
Infuso antinfluenzale
Lasciare in infusione 10 gr. di foglie fresche per 5 minuti e, dopo averlo bevuto, mettersi a letto ben coperti. Bere 2 volte al giorno.
Bagno anti-stress
5 o 6 grosse manciate di foglie d’alloro
2 litri d’acqua
Fare un decotto lasciando bollire per 1/4 d’ora, mettere nella vasca e rimanervi per 1/4 d’ora. Dopo rimanere 10 minuti sul letto.
Consultare sempre il proprio medico di fiducia.
Informazioni culturali
Il nome, leggende e simbologia
Il suo nome deriva dal latino “laurus” che vuol dire “nobile”. È detto anche “Lauro”.
Nella mitologia greco-romana l’alloro era una pianta sacra e simboleggiava la sapienza e la gloria: una corona di alloro cingeva la fronte dei vincitori nei giochi Pitici o Delfici e costituiva il massimo onore per un poeta che diveniva un poeta laureato. Questa usanza si è protratta fino al Medioevo e nel Rinascimento quando ad essere incoronati o “laureati”, non erano più i sovrani ma i giovani poeti ed i letterati. Il termine attuale di “laurea” deriva proprio da questo riconoscimento.
Corone d’alloro: Augusto, giochi pitici, Dante Alighieri
Secondo alcune leggende popolari, piantare una pianta di alloro davanti alla porta di casa allontanerebbe i fulmini. Questo deriva dal fatto che Giove avrebbe decretato che questa pianta fosse preservata per rispetto a Dafne. Infatti la pianta di alloro nell’antica Grecia era considerata una pianta sacra ad Apollo perchè secondo la leggenda, in essa fu trasformata la ninfa Dafne per sfuggire al dio che la inseguiva e così lo stesso Apollo, proclamò questa pianta sacra al suo culto e segno di gloria da portarsi sul capo dei vincitori. I greci infatti anticamente chiamavano l’Alloro Dafne, in ricordo della Ninfa.
Rappresentazioni del mito di Apollo e Dafne
Scarpe incoronate
Fred Perry adottò come simbolo dei suoi capi di abbigliamento due rami di alloro incrociati.
Il nome Laura
Il nome proprio di persona femminile “Laura” deriva dall’alloro. Ampiamente diffuso in tutta Italia anche nelle varianti Lauretta, Laurina, Laurana, fu in età imperiale un nome latino di significato augurale, riferito alla bellezza della pianta del lauro, sacra ad Apollo e simbolo di scienza e di gloria, e alla corona di alloro, emblema e simbolo della vittoria, con cui veniva cinto il capo dei vincitori nelle gare atletiche e letterarie.
Alloro nei dialetti italiani
In Abruzzo: laura, lauru
In Calabria: nafia
In Friuli Venezia Giulia: lavarno
In Lombardia: làur
Nelle Marche: innàvr
In Molise: innàvr
In Piemonte: làur
In Puglia: làute
In Sardegna: làbru, làvru
In Sicilia: addauru
In Veneto: doraro
Nelle altre lingue
In Inglese e in Spagnolo alloro si dice: laurel
In Francese alloro si dice: laurier
In Tedesco si dice: lorbeer