Caco
Di colore arancio intenso quando sono maturi i cachi sono frutti gustosissimi con polpa dolcissima, simile ad una morbida crema, da cui il nome scientifico diospiros, cioè “pane degli déi” e contengono molti zuccheri. Quando sono ancora acerbi, invece, per l’alta quantità di tannino, conservano un sapore agre che “lega” la lingua, si dice infatti che “allappano”. È definito anche Loto del Giappone, Mela d’Oriente e Albero delle sette virtù. La varietà più comune in Italia è il “Loto di Romagna”. La pianta è originaria del Giappone e della Cina da tempo diffusa nella zona del Mediterraneo.
Utilizzo principale
Ottimo da solo, come dolce al cucchiaio, oppure usato in dessert, smoothie, insalate o anche abbinato a piatti salati per un twist inaspettato. Un esempio? La ricetta del tortino di castagne con salsa di cachi o la confettura di cachi.
Per consumarli il modo più comodo è tagliarli in due e mangiarne la polpa interna con un cucchiaino.
Vuoi altri suggerimenti su come usare i cachi in cucina? Qui trovi 8 ricette con i cachi, sia dolci che salte.
Altri utilizzi
- Il Diospyros kaki è apprezzato anche come bonsai per i frutti che rimangono attaccati durante tutto l’inverno (vedi Hobbybonsai.it).
- In Giappone il kaki è utilizzato per la produzione di un vino a bassa gradazione alcolica ed il suo succo viene impiegato per chiarificare il sakè.
La pianta: diospyros kaki
Botanicamente il genere Diospyros appartiene alla famiglia delle Ebenacee. Per la frutticoltura rivestono importanza solo 5 specie di Diospyros: il D. kaki, coltivato per la produzione di frutti per il consumo fresco; D. lotus e D. virginiana usati come portainnesti e nell’industria di trasformazione; D. oleifera e D. glaucifoglia che sono usati per l’estrazione di tannino.
Gli alberi di Diospyros kaki sono a foglia caduca, con corteccia grigio-scura e rugosa, chioma folta. Le foglie (vedi foto a lato) sono grandi, ovali allargate, glabre e lucenti. Nelle forme allevate per il frutto si riscontrano solo fiori femminili essendo gli stami abortiti, e la fruttificazione avviene per via partenocarpica o in seguito ad impollinazione da parte di alberi della stessa specie provvisti di fiori maschili. È una pianta talmente resistente alle avversità, climi diversi, terreni e parassiti, da non avere bisogno di particolari trattamenti antiparassitari.
Stagionalità
Autunno, da settembre a novembre.
Reperibilità
Facile, ma solo in stagione.
Varietà caco vaniglia o caco mela
Si deve distinguere tra i frutti del caco comune e il cosiddetto caco “vaniglia” o “mela”. I frutti del caco comune non sono consumabili subito dopo la raccolta, devono infatti essere “ammezziti”, ovvero fatti maturare fino a perdere il contenuto di tannini che li rende astringenti o meglio “allappanti”, da questa maturazione segue una produzione di zuccheri che rende questo frutto dolcissimo. Il più comune è il Loto di Romagna.
Altre varietà di caco:
- il Vaniglia della Campania;
- il Fuyu
- il Kawabata
- il Suruga caratterizzato da polpa dura
- e il Misilmeri esportato dalla Sicilia e conosciuto in tutto il mondo
Come capire se i cachi sono dolci
Per scegliere cachi dolci di deve guardare che la buccia sia sottile, quasi trasparente e intatta, e la polpa tenera. Acquistando dei frutti maturi, bisogna accertarsi che siano integri e sodi, seppure cedevoli al tatto. Quando sono gialli e molto duri significa che sono acerbi e quindi meglio evitarne l’acquisto se si desidera consumarli subito.
Come conservare il cachi
Si conservano anche fuori dal frigo, ma non per molti giorni (3/5 giorni).
Come far maturare i cachi
Se li avete acquistati un po’ acerbi si può favorirne la maturazione disponendoli su una cassetta o su un cartone, ben distanziati tra loro, con delle mele interposte, e in luogo caldo, asciutto e se possibile buio. Le mele, infatti, maturando liberano acetilene ed etilene, due gas che arricchiscono i cachi di zuccheri rendendoli quindi più dolci.
Zona di origine
È originario della Cina e del Giappone.
Celiachia
In purezza non contiene glutine.
Valori nutrizionali
I cachi contengono un’alta quantità di zuccheri, di potassio, di beta-carotene e criptoxantina (a cui si deve il caratteristico colore arancione), e sono una buona fonte di vitamina C. Sono frutti molto energetici, per questo consigliati ai bambini, a chi pratica sport e a chi è particolarmente stanco sia fisicamente che mentalmente. I cachi sono una eccellente fonte di potassio.
Molto utili all’apparato nervoso e a chi soffre di fegato. Indicati in caso di stipsi, hanno infatti proprietà lassative e diuretiche.
Tabella nutrienti
Nutriente | Valore |
Calorie | 65 Kcal |
Valori per ogni 100 gr
Informazioni culturali
Il nome
Il nome botanico della pianta Diospiro/Diospero che deriva dal greco Dios cioè dio, mentre pyros significa frumento, a sottolineare l’importanza di questo frutto nell’alimentazione. Il nome Kaki è invece l’abbreviazione del nome originale giapponese “Kaki no ki” italianizzato in Caco. E’ definito anche Loto del Giappone, Mela d’Oriente e Albero delle sette virtù.
Nella storia
Le prime notizie di questa specie risalgono ai Greci. Originario della zona meridionale della Cina si è esteso oltre mille anni fa fino al Giappone. In Europa invece è arrivato alla fine del Settecento, ma solo come pianta ornamentale.
Giunse in Europa alla fine del Settecento, ma solo come pianta ornamentale, era intorno al 1860 che si diffuse come albero da frutto prima in Francia e successivamente in Italia, anche grazie all’importazione dal Giappone di alcune varietà pregiate.
La sua comparsa in Italia risale al 1870 ed il primo kaki fu portato a Firenze per i giardini di Boboli
Il nome Kaki compare in Giappone alla fine dello scorso millennio. I primi impianti specializzati in Italia sono sorti nel Salernitano a partire dal 1916, estendendosi poi in particolare in Emilia. Questo particolare frutto ha un’importanza particolare anche in Sicilia dove è famosissimo e più diffuso il kaki di Misilmeri esportato e conosciuto in tutto il mondo.
L’albero delle sette virtù
Il Diospiro è considerato: “albero dalle sette virtù” per la sua lunga vita, per la grande ombra che offre, per l’assenza di nidi, la mancanza di tarli, la possibilità di giocare con le foglie indurite dal gelo, il sapore, il bel fuoco che riesce a creare e per le sostanze concimanti per il terreno che può produrre.
Anche detto
Caco o kaki.