Rabarbaro
Il rabarbaro è una pianta erbacea originaria dalla Cina. Se ne utilizzano le coste, unica parte commestibile dal sapore amarognolo, in quanto le foglie possono esser tossiche. La radice è un alimento prezioso in fitoterapia e medicina. Ortaggio primaverile utilizzato in cucina da aprile a fine maggio.
Informazioni generali
Utilizzo principale
È un ingrediente prezioso per preparare ottime confetture, per far esaltare i sapori di alcuni piatti, oppure si può candire. Qualche gambo di rabarbaro aggiunto alle fragole con cui si prepara la marmellata ne esalta decisamente il sapore che tenderebbe a risultare troppo dolce. Alimento versatile e utile per ribilanciare i sapori, all’estero molto usato in cucina anche per piatti salati.
Vedi Confettura di rabarbaro.
Altri utilizzi
In campo industriale è utilizzato nel settore farmaceutico per la produzione di farmaci.
Nel settore liquoristico è impiegato come ingrediente base per la produzione di amari tonico-digestivi oppure come ingrediente correttore del sapore per aperitivi e amari a base d’erbe.
La parte della pianta sfruttata per fini terapeutici, è costituita dalla parte sotterranea, ed in particolare dal voluminoso rizoma, che una volta ripulito, si presenta esternamente di aspetto biancastro, mentre internamente sono visibili striature di colore giallo arancio. La droga emana un gradevole odore molto caratteristico, e se masticata, ingiallisce la saliva, e scricchiola sotto i denti. Presenta un sapore amaro e astringente.
Rimedi casalinghi
Contro i parassiti
Interrando alcuni pezzi di rabarbaro nel terreno in cui sono state seminate verze e cavoli si allontana un parassita responsabile dell’ernia del cavolo, malattia che porta al deperimento delle piante.
Riflessi ai capelli
Per avere dei riflessi color tiziano ai capelli si può provare a far macerare nel vino bianco alcuni pezzi di rabarbaro sia freschi che essiccati. Dopo una settimana di macerazione la lozione ottenuta, ben filtrata, andrà passata sui capelli alla fine di ogni lavaggio.
Benefici per il fegato
Per ottenere un infuso benefico per il fegato è necessario porre 100 grammi di acqua bollente su 6 grammi di gambi e radici di rabarbaro essiccati e polverizzati e su 2 gr di bicarbonato di sodio. Dopo aver ben agitato l’infuso lo si lascia raffreddare, lo si filtra e si aggiunge acqua fredda fino ad avere un litro di liquido. Due cucchiai da tavola di questo infuso, assunti prima dei pasti, combattono l’inappetenza e aiutano il fegato. Consultare sempre il proprio medico.
La pianta
Il rabarbaro, Rheum species della famiglia delle Poligonacee, è un’erbacea perenne rustica coltivata, e naturalizzata, nelle regioni a clima temperato, dal sapore tipicamente amaro. Le foglie del rabarbaro sono grandi, di colore verde intenso, in certe varietà con sfumature rosse, sono intere o divise in lobi. In estate sulla cima di steli eretti si aprono le pannocchie di fiori giallastri, verdastri o rosso vivo.
Coltivare il rabarbaro
Non teme le gelate. Ha bisogno di molta acqua e buone concimate autunnali. Nell’orto matura insieme alle fragole. Il terreno di coltivazione deve essere sciolto e leggero, lavorato in profondità per favorire la crescita dei rizomi.
Stagionalità
La sua stagione è la primavera, si trova facilmente nel mese di aprile.
Reperibilità
Le coste non sono facili da reperire. Si possono trovare in mercati o negozi specializzati.
Varietà
Il genere comprende parecchie specie (almeno 60). Alcune varietà di rabarbaro, e in particolare il Rheum palmatum, hanno grande valore ornamentale proprio grazie alle larghe foglie ben disegnate.
Le varietà di rabarbaro più conosciute sono:
- Il rabarbaro a gambo e polpa verdi (poco coltivato, molto asprigno),
- Il rabarbaro a gambo rosso e polpa verde (molto coltivato, leggermente aspro, meno acido)
- Il rabarbaro a gambo e polpa rossiSecondo le zone sono molto usate oltre al Rheum palmatum (Rabarbaro cinese), il Rheum officinale, il Rheum undulatum, il Rheum rhabarbarum.
Forme in commercio
Si trova in commercio anche in forma essicata, in polvere, nelle erboristerie.
Informazioni culinarie
Come scegliere
In genere le coste sono vendute già sfogliate. Le coste del rabarbaro devono avere un colore uniforme, senza macchie gialle, non devono avere spaccature o incisioni.
Si dice che più rosso è il rabarbaro, più dolce è il suo gusto.
Le foglie ancora attaccate sono segno di freschezza. Devono essere di colore verde brillante e devono essere eliminate perché sono velenose.
Come pulire
Attenzione a pulire bene il rabarbaro, perchè la parte verde delle foglie è tossica. Si può procedere come per il sedano.
Come conservare
Le coste del rabarbaro vanno conservate lontano dalle fonti di luce e dall’aria. Avvolte in sacchetti di carta bucherellati si conservano a lungo, ma dopo circa 10 giorni il gusto amarognolo aumenta notevolmente.
Le radici, ridotte in pezzi, si fanno essiccare.
Informazioni geografiche
Zona di origine
È originario della Cina occidentale e del Tibet.
Informazioni nutrizionali
- Ha proprietà aromatiche e medicinali: stimola l’appetito e l’attività digestiva e, a dosi più elevate, esercita una funzione purgativa.
- Per la presenza di tannini in concentrazione notevole possiede doppia attività, a dosi basse ha attività tonico- stomachica, astringente e antidiarroica, in quanto si ha prevalenza dell’effetto dei tannini, aumentando la dose si ha azione lassativa.
- I gambi del rabarbaro crudo contengono vitamina C, calcio e sono ricchi di potassio.
- Il rabarbaro sarebbe il nuovo ingrediente anti-cancro e le sue proprietà terapeutiche vengono, a detta degli esperti, potenziate se viene cucinato al forno. La pianta, infatti, così come molti altri vegetali rossi, contiene polifenoli, agenti chimici in grado di uccidere le cellule tumorali, la cui concentrazione aumenta in seguito a una breve cottura. Lo studio è stato condotto dai ricercatori inglesi della Sheffield Hallam University con la collaborazione dello Scottish Crop Research Institute e i risultati dei test sono stati pubblicati sulla rivista Food Chemistry. Quanto a potere antiossidante e a contenuto di antocianine, una torta o un pasticcio cotto al forno per 20 minuti sono quindi preferibili al rabarbaro crudo o bollito.Consultare il proprio medico di fiducia.
Celiachia
Non contiene glutine.
Controindicazioni
L’uso del rabarbaro è sconsigliato alle donne durante la gravidanza e l’allattamento, ai bambini sotto i due anni d’età, ai malati cronici di affezioni gastro-intestinali (ulcere e coliti), di emorroidi o di calcoli renali.
Consultare il proprio medico di fiducia.
Tabella nutrienti
Nutriente | Valore |
Calorie | 10 Kcal |
Valori per ogni 100 gr di prodotto.
Informazioni culturali
Origine del nome
Il suo nome deriva dal latino reubarbarum che significa radice barbara (cioè radice straniera) perché non veniva consumata in Occidente. I Greci, che ne facevano grande uso per le sue virtù medicinali, aggiunsero al sostantivo “ra”, che indicava in greco quest’erbacea, l’aggettivo “barbaron” in riferimento al fatto che veniva coltivata in terre barbare.
Nella storia
Il rabarbaro è pianta antica, pare venisse coltivato in Asia già 2700 anni prima della nascita di Cristo. Solo 250 anni or sono gli inglesi scoprirono che il rabarbaro era anche commestibile.
Curiosità
Famoso in Italia è il liquore a base di Rabarbaro, ottimo come digestivo o aperitivo.
Nelle altre lingue
Lingua | Voce |
Inglese | rhubar |
Francese | rhubarbe |
Spagnolo | ruibarbo |
Tedesco | rhabarber |