Sanguinaccio
Detto berodo in Liguria, tradizionalmente consumato durante il periodo natalizio, periodo in cui si uccideva il maiale, è un salamino di interiora e sangue di maiale arricchito con vari ingredienti in base alle tradizioni culinarie della regione in cui viene preparato. Si presenta di colore marrone. Esiste anche il sanguinaccio dolce, crema dolce a base di cioccolato fondente amaro.
Informazioni generali
Utilizzo principale
Si consuma rosolato in padella con cipolla.
Lavorazione
Il sangue di maiale, mescolato in parti uguali con latte fresco, viene condito con pinoli, sale, pepe e/o animelle. Si insacca il tutto nel budello di maiale e l’insaccato finale, legato con lo spago assume la forma di salamini. All’impasto si aggiungono sottoprodotti della macellazione del maiale e aromi. Dopo che è stato sottoposto a cottura il sanguinaccio viene fatto raffreddare a temperatura ambiente prima di metterlo in frigorifero.
Reperibilità
Non facilissima.
Varianti regionali
Nella cucina calabrese
È conosciuto col termine di “sangiari”. Viene preparato con il sangue di maiale, più l’aggiunta di ricotta o vino cotto.
Nella cucina ligure
Conosciuto col termine dialettale di berodo, l’insaccato è preparato con l’aggiunta di pinoli, sale, latte non scremato e cipolle.
Nella cucina toscana
Si prepara secondo la ricetta del mallegato o biroldo con l’aggiunta di varie spezie, tra cui i semi di finocchio selvatico.
Nella cucina piemontese e lombarda
Si mescola il sangue del maiale a pane e/o patate e spezie e viene denominato marzapane (da non confondere con l’omonimo dolce di mandorla tipico di Sicilia e Puglia).
Nella cucina pugliese (lu sangunaz) e siciliana (sangeli)
Per la preparazione viene usato l’intestino, che cotto con del sangue messo all’interno viene tagliato a fettine e mangiato.
Nella cucina alpina
Il sanguinaccio (sanganèl in friulano, boudin in valdostano, birölt in Alta Valtellina) si consuma cotto insieme colla polenta.
Nella cucina lucana
Esistono diversi tipi di sanguinaccio a seconda delle zone. Nella zona del Vulture, viene preparato con l’aggiunta di cioccolato fondente, vaniglia, cacao amaro e cannella. Vi è un’altra variante regionale che è composta da friselle tritate, biscotti secchi, riso, miele, caffè, cioccolata fondente e uva sultanina.
Informazioni nutrizionali
Celiachia
Chiederne gli ingredienti al produttore.
Informazioni culturali
Nella storia
Il sanguinaccio è un prodotto povero che affonda le sue radici nei secoli pre-cristiani, quando Roma dominava la val Polcevera, la valle dei porci appunto. La sua produzione, ancora non molti anni fa, era esclusiva prerogativa femminile mentre gli uomini procedevano alla macellazione del maiale, nelle cucine le donne preparavano e cuocevano il sanguinaccio da offrire durante la festa del maiale.
Anche detto
Berodo in Liguria.