Il carnevale: maschere
Quasi ogni regione in Italia ha la sua maschera. Ogni maschera oltre ad un costume particolare ha un carattere che lo contraddistingue. Foto di Fausto Tagliabue 1999, ritratto di Claudia Contin Arlecchino, prima attrice donna ad interpretare il ruolo di Arlecchino.
Storia della maschera
L’uso della maschera è antichissimo e si può già ritrovare all’origine della storia degli uomini. Venne utilizzata fin dalla preistoria per rituali religiosi, rappresentazioni teatrali o feste popolari come il carnevale. probabilmente deriva dal latino medioevale màsca, strega, tuttora utilizzato in tal senso nella lingua piemontese. Si trova traccia dell’origine del termine nell’antico alto tedesco e nel provenzale masc, stregone. Dal significato originale si giunge successivamente a quello di fantasma, larva, aspetto camuffato per incutere paura. Alcuni la fanno derivare dalla locuzione araba maschara o mascharat, buffonata, burla. Originariamente era indossata per nascondere le fattezze umane e, nel corso di cerimonie religiose, per allontanare gli spiriti maligni. In seguito, prima nel teatro greco, successivamente in quello romano (vedi foto in alto: maschere tragicomiche), la maschera venne usata regolarmente dagli attori per sottolineare la personalità e il carattere del personaggio messo in scena, fino al fiorire in Italia della “Commedia dell’Arte”.
Maschere italiane
Di seguito trovi un elenco delle più famose maschere italiane. Personaggi bizzarri e stravaganti, ognuno con delle specifiche connotazioni caratteriali e uno specifico costume.
Arlecchino
Chi è Arlecchino
Arlecchino è una maschera di Bergamo. Arlecchino è un servo, lazzarone e truffaldino, in perenne litigio col suo padrone. Il suo nome deriva dal medioevo francese: Harlequin, o Herlequin o Hellequin. Ha un carattere stravagante e scanzonato, ma furbo.
Costume di Arlecchino
Indossa un vestito di pezze colorate fermate da una cintura, pantaloni larghi e comodi, un cappellaccio sformato con pennacchio di coda di coniglio o una piuma e una maschera nera sugli occhi.
Balanzone
Chi è Balanzone
Il dottor Balanzone, nasce a Bologna e deve il suo nome alla “balanza”, cioè la bilancia, simbolo della giustizia dei tribunali. È un personaggio pedante e brontolone; parla tanto e non conclude niente, ma anche dotto e sapiente.
Costume di Balanzone
Cappello nero a larghe falde, toga lunga e nera, panciotto, pantaloni neri, merletto bianco sui polsi e, sul collo, un colletto di pizzo, calze bianche e scarpe nere con tacco. Ha i baffetti all’insù. Molto spesso tiene un libro sotto il braccio che completa la sua immagine.
Brighella
Il carattere di Brighella
Brighella con Arlecchino sono i servi della commedia dell’arte, ed entrambi sono nati a Bergamo. Brighella fa un’infinità di mestieri, più o meno leciti ed onesti, ritrovandosi sempre in mezzo a svariati intrighi. Caratteristica del carattere è la prontezza e l’agilità della mente, nell’escogitare inganni e trappole in cui far cadere il prossimo. Brighella è intrigante, molto furbo e bugiardo.
Costume di Brighella
Indossa la giacca e i pantaloni decorati da galloni verdi e calza scarpe nere con pon pon verdi. Il mantello è bianco con due strisce verdi.
Colombina
Chi è Colombina
Colombina è una servetta veneziana ed è la fidanzata di Arlecchino, il quale non sembra volerla sposare. Colombina è molto vanitosa, un po’ civetta, tiene ad avere sempre un bell’aspetto. Colombina è giovane e arguta, dalla parola facile e maliziosa, abile a risolvere con destrezza le situazioni più intricate.
Costume di Colombina
Colombina indossa una cuffietta, un corpetto verde stretto in vita, con una profonda scollatura ed ampie maniche a sbuffo, la gonna arricciata a righe è rialzata sul davanti da un nastro di raso rosso, un grembiule bianco e scarpine a punta con nastro rosso.
Gianduia
Chi è Gianduia
È la maschera di Torino. Dal suo nome deriva quello della cioccolata gianduia e del famoso cioccolatino “Gianduiotto”. Gianduia è un intenditore di vini doc e la sua vera passione sono le osterie. Galantuomo allegro e dotato di buon senso, Gianduia ama, oltre al buon vino, anche la buona tavola.
Costume di Gianduia
Indossa un costume di panno color marrone, bordato di rosso, con un panciotto giallo e le calze rosse. La maschera di Gianduia è nata alla fine del ‘700, in pieno regime bonapartista.
Pantalone
Chi è Pantalone
Il personaggio di Pantalone nasce a Venezia intorno alla metà del ‘500 e rappresenta il tipico vecchio mercante avaro, lussurioso e vizioso, che insidia le giovani innamorate, le cortigiane, e più spesso le servette della commedia. Il nome Pantalone deriva da “Pianta Leone”, come venivano definiti coloro che, con la scusa di conquistare nuove terre per Venezia, piantavano la bandiera di San Marco su ogni terra che trovavano.
Come veste Pantalone
Pantalone indossa uno zucchetto, giubba e calzamaglia rossi, con babbucce. È tipico il suo mantello nero.
Pierrot
Chi è Pierrot
Pierrot è l’innamorato malinconico e dolce per antonomasia. La pigrizia impedisce a Pierrot di muoversi come gli altri personaggi della Commedia; è sicuramente il più intelligente dei servi, svelto nel linguaggio, critica gli errori dei padroni. Spesso Pierrot finge di non capire gli ordini che gli vengono impartiti, li esegue anzi al contrario, non per stupidità, ma perché li ritiene sbagliati.
Il costume di Pierrot
Pierrot, indossa larghi pantaloni di lucida seta bianca, una lunga casacca guarnita di grossi bottoni neri con ampio colletto, papalina sul capo, volto pallido e triste, spesso, una lacrima gli scende sul viso.
Meneghino
Il carattere di Meneghino
Meneghino è di Milano. Lo spiritoso Meneghino, diminutivo di Domeneghin, servitore rozzo ma di buon senso che, desideroso di mantenere la sua libertà, non fugge quando deve schierarsi al fianco del suo popolo. Meneghino è generoso e sbrigativo, abile nel deridere i difetti degli aristocratici. “Domenighin” era il soprannome del servo, che la domenica accompagnava le nobildonne milanesi a messa o a passeggio.
Costume
Porta un cappello a tre punte e la parrucca con codino alla francese, una lunga giacca marrone, calzoni corti e calze a righe rosse e bianche.
Pulcinella
Il carattere di Pulcinella
Pulcinella è una figura buffa e goffa. È una delle maschere italiane più popolari. Probabilmente originaria di Napoli: il nome Pulcinella deriverebbe dal napoletano “polene”, pulce o piccolo pulcino. Pulcinella è un tipo impertinente, pazzerello, chiacchierone, ama il dolce far niente escluso il mangiare e il bere. È spesso oggetto di pesanti bastonate che suscitano ilarità.
Costume di Pulcinella
Pulcinella ha la gobba, porta un cappello a punta, una maschera nera con il naso adunco, un camiciotto e i calzoni molto larghi e bianchi. Porta con sé un mandolino. Le sue scarpe sono nere e lunghe con dei calzini rosa scuro.
Altre maschere popolari italiane
Tra le altre maschere, magari un po’ meno famose:
Capitan Spaventa (Liguria), Rugantino (teatro romano), Giangurgolo (Calabria), Scaramuccia (Campania), Stenterello (Firenze), Beltrame (Milano), Blumari (Montefosca, UD), Bumbasina (Busto Arsizio, VA), Burlamacco (Viareggio, LU), Capitan Matamoros, Capo Valàr (Lazise, VR), Farinella (Putignano, BA), Gioppino (Bergamo).
La prima donna Arlecchino
Ritratto di Claudia Contin Arlecchino. Foto di Fausto Tagliabue-1999.
Claudia Contin Arlecchino
Conosciuta e amata in tutto il mondo come Arlecchino, Claudia Contin Arlecchino è di fatto la prima donna ad interpretare, sin dal 1987, il ruolo maschile di una delle maschere più famose ed amate della Commedia dell’Arte italiana.
Claudia Contin Arlecchino è l’unica attrice di Commedia dell’Arte italiana che costruisce da sè tutte le sue maschere di scena e tiene corsi di produzione maschere nel suo studio d’Arte e Artigianato “Porto Arlecchino”. È autrice di testi teatrali e di saggi teorici, nonchè scenografa, artista figurativa e direttore dei programmi didattici della “Scuola Sperimentale dell’Attore” di Pordenone che ha fondato e dirige dal 1990 insieme al regista Ferruccio Merisi, con il quale dirige dal 1997 anche il famoso Festival annuale “L’Arlecchino Errante” e l’annesso “Masterclass Internazionale per l’Arte dell’Attore”. Claudia Contin Arlecchino è studiosa di Antropologia Teatrale applicata alla Commedia dell’Arte italiana e alle sue connessioni e comparazioni con le altre culture dal mondo. Si occupa anche di Teatro Contemporaneo nel suo rapporto con l’iconografia delle Avanguardie Artistiche, attraverso le sue ricerche nella “Tragedia dell’Arte”, e si occupa di Teatro Sociale nell’ambito delle disabilità, dei disagi sociali e delle differenze etniche. Maggiori info su arlecchinoerrante.com e su portoarlecchino.com
Curiosità
Dal 2014 agli atti anagrafici la signora Contin ha assunto ufficialmente il nome Claudia Contin Arlecchino.