Masterchef Italia 2011
2 Dicembre 2011. La prima edizione di Masterchef Italia, il talent show culinario in onda il Mercoledì sera su Cielo, sta ormai per concludersi. Il successo è stato grande, lo si nota dai commenti che si leggono sul web, dall’impennarsi delle ricerche su Alimentipedia.it di notizie sugli chef Bruno Barbieri e Carlo Cracco, dai messaggi che girano su Facebook ai protagonisti. Come per ogni gara non mancano polemiche e critiche.
I nostri preferiti
Anche noi abbiamo scommesso su due concorrenti, che purtroppo non sono in finale. Una parte di Alimentipedia.it si è schierata con il grafico 3 D Federico Stefanini, mentre l’altra parte in modo spudorato per Danny D’Annibale, il folle ingegner-esploratore-alchimista d’avanguardia.
La delusione delle loro successive esclusioni è stata tanta e sinceramente ci ha fatto perdere quell’entusiasmo nel seguire le puntate rimanenti. Già va detto che rispetto all’edizione australiana dello stesso format, Masterchef Italia a tratti è stato piuttosto noioso e scontato. E noiosa e scontata non poteva che essere l’esclusione degli unici due protagonisti di questa prima serie.
Il confronto con Masterchef Australia
Dopo aver seguito con grande attenzione e passione Masterchef Australia 2009 non si possono evitare dei confronti. Ricordo di aver seguito tutte le puntate con interesse ed attenzione. Ogni puntata nascondeva qualcosa di inaspettato ed insolito. Avrei sperato di vedere un Danny alla ricerca del suo ingrediente perfetto in un suk marocchino, come avevo visto alcuni concorrenti affrontare un pressure test a sorpresa per i mercati di Hong Kong; avrei voluto assistere ad una master class tenuta da chef Carlo Cracco o chef Bruno Barbieri, come nel format australiano avveniva regolarmente. Mi chiedo quindi perché non far vedere anche nella nostra edizione gli chef giudici alle prese con gli stessi ingredienti delle mistery box dei concorrenti? Si poteva così fornire al telespettatore qualche elemento “formativo” oltre che di puro intrattenimento.
Mi sarebbe piaciuto tanto poter sperare nel “ripescaggio” degli esclusi, così come accaduto a Poh Ling Yeow, l’estrosa pittrice cinese della versione australiana riammessa ed arrivata direttamente allo scontro finale con la vincitrice, la casalinga Julie Goodwin.
Masterchef Italia poteva esser decisamente più vivace e divertente, anche se gli ascolti hanno comunque premiato. Le uniche note vivaci portate al nostro format sono state proprio quelle di Federico Stefanini e di Danny D’Annibale. È inevitabile chiedersi perché in Italia si debba sempre cercare di smorzare questi toni appiattendoli verso un qualcosa di più rassicurante ed accomodante.
Va detto che a Masterchef Australia ha vinto la cucina di casa, quella della concorrente Julie, quella preparata con amorevole cura ai propri bambini, però almeno fino alle ultime puntate si è sperato vincesse qualcosa di diverso e nuovo.
Considerazioni
Siamo ogni giorno invasi da trasmissioni che parlano di cucina, libri e libercoli di ogni genere, articoli su giornali, anche sulla Gazzetta dello Sport. Dando per assodato che a cucinare in modo “tradizionale italiano” non impareremo certo da Masterchef Italia, perché non regalare allo spettatore qualche lampo di follia condito dalla giusta dose di curiosità?
È ammirevole vedere come un ingegnere trentenne trascorra le proprie giornate alla ricerca della spezia perfetta da combinare in modo eccellente, oppure come un grafico un po’ sopra le righe giochi con la sferificazione rendendo la cucina molecolare un po’ più accessibile a tutti. Non sarà Ferran Adrià ma certo è che la passione si è vista tutta. Per imparare a cucinare un buon piatto mi compro un valido libro di cucina, o seguo i canali di cucina, e provo e provo e riprovo ancora. Ma per avvicinarsi all’innovazione o solo sapere che “anche questo è possibile in cucina” non ho molti libri da leggere se non quelli dei Grandi Maestri, non sempre accessibili ad un lettore medio. Il gioco, il divertimento dov’è tra gli ultimi concorrenti di Masterchef Italia?
In Italia si preferisce ancora percorrere la solita strada, quella sicura, sempre dritta, che ci fa arrivare presto a destinazione senza troppi ostacoli di percorso. Sapere che esiste un’altra strada, più tortuosa forse, più lunga o faticosa da intraprendere dove assaporare lungo il percorso colori e profumi diversi, inciampare e riprendere il cammino e capire che la caduta ti ha permesso di trovare un’erba nuova sotto ai piedi, erba che lungo la strada dritta non avresti incontrato, non è certo da tutti. Andare avanti, divertendosi, perlustrando e giocando, scoprendo nuove prospettive, sapendo sempre che se vuoi giri l’angolo e ritrovi la strada dritta, non è forse più divertente? Non tutti sono disposti a rischiare di percorrere questo percorso meno noto e più insidioso. La marcia in più è data dalla voglia di conoscenza e dalla curiosità. Curiosità, caratteristica sempre più rara eppure motore della vita, anche di quella in cucina.
Curiosità è conoscenza, fantasia, esperienza. Allora per tutti i curiosi esploratori del mondo dico in coro “Avanti Danny, avanti Federico!” L’esempio stavolta siete voi ad averlo offerto, servito con la migliore mise en place. Ora dovete continuare a difenderlo nel rispetto di quanto il futuro vi saprà portare e di quanto voi saprete e vorrete raccogliere. La finale perfetta per alimentipedia.it avrebbe visto lo scontro diretto fra Federico Stefanini e Danny D’Annibale (foto sopra).
I concorrenti di Masterchef Italia 2011
Vedi anche gli chef: