Miele. Cresce il consumo durante la pandemia, ma attenzione perché un vasetto su due contiene miele che viene dall’estero
Le famiglie italiane, negli ultimi nove mesi, in piena pandemia di Covid-19, hanno riscoperto il miele. Ma Coldiretti mette in allerta. Non tutto il miele che acquistiamo è di provenienza italiana. Impariamo perciò a leggere l’etichetta per essere certi dell’origine del prodotto che consumeremo.
Sono i dati Ismea che rilevano una crescita delle vendite di miele in Italia del 13%. Non è un caso che questo aumento si sia registrato proprio nei nove mesi del 2020 in cui gli italiani a causa del lockdown e alla ricerca di un’alimentazione più sana e consapevole, hanno riscoperto questo magnifico prodotto della natura. Ma non è tutto italiano il miele che spesso troviamo sugli scaffali e che acquistiamo credendo che il prodotto arrivi da alveari nostrani. Il consiglio di Coldiretti è quello di controllare bene l’etichetta sul vasetto che acquistiamo dove è riportata l’origine del miele, oppure di acquistarlo direttamente presso i produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica.
Come leggere l’etichetta del miele
A differenza di altri paesi come per esempio la Cina, sul territorio nazionale dove il miele viene prodotto non sono ammesse coltivazioni Ogm. Il nostro miele nazionale infatti è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria che la stessa Coldiretti ha fortemente sostenuto.
Capire se il miele che stiamo per acquistare quindi è italiano o straniero non è difficile. Vediamo come capirlo per non incappare in prodotti di scarsa qualità o addirittura non salutari. Capirlo è semplice.
Sulle confezioni del miele che compriamo quindi verifichiamo che compaia la parola “Italia” che indica che il prodotto è stato raccolto interamente sul territorio nazionale italiano.
Se invece, il miele proviene da più Paesi dell’Unione Europea, in etichetta, come sottolinea Coldiretti, deve essere riportata la dicitura “miscela di mieli originari della CE”.
Se ancora, proviene da Paesi extracomunitari deve essere indicata la dicitura “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix si trova scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.
Il miele, non più solo per ricchi
Nel 2020 in una situazione di emergenza sanitaria il consumatore si è concentrato, nel fare gli acquisti alimentari, sempre di più sull’aspetto salutare dei prodotti e il miele è uno di questi. E così i consumi sono cresciuti del 13% soprattutto tra i giovani e i giovanissimi. I maggiori consumatori di questo ultimo periodo sono le “nuove famiglie”, così definite dalla società di sondaggi Nielsen e le famiglie con figli adolescenti che hanno fatto registrare incrementi degli acquisti in volume rispettivamente del 56% del 32%.
Nel 2020, il miele non è più un prodotto solo per benestanti ma, anzi, sono proprio le famiglie a reddito medio basso a incrementare maggiormente gli acquisti con +25% contro il +7,7% delle famiglie ad alto reddito.
Ad ulteriore dimostrazione di questa nuova fascia di consumatori di miele è il fatto che il 13% in più degli acquisti di miele è avvenuto proprio presso i supermercati che ne hanno venduto 700mila Kg in più rispetto all’anno scorso.
Fonte: Coldiretti e Foodweb
Vedi anche: Il miele e Come leggere le etichette.