Cavolfiore verde
Il cavolfiore verde o cimone è parente del cavolfiore bianco, che però non essendo stato racchiuso all’interno delle foglie ha sviluppato la clorofilla. Tale clorofilla è importantissima per la produzione di emoglobina. Si coltiva da maggio fino a settembre. Si raccoglie dopo circa 90 giorni dal trapianto. Eccezionale qualità del fiore, compatto di un bellissimo colore verde. Arriva a pesare sino a 1,3 kg. Vedi i consigli per cuocere il cavolo senza fare odore in casa.
Informazioni generali
Utilizzo principale
Si consuma come contorno, lessato e condito con olio e aceto (o limone), conservato sottaceto, gratinato con la besciamella, fritto con la pastella, come condimento per la pasta o nelle minestre. Quando è particolarmente tenero e fresco, il cavolfiore è ottimo anche crudo: tagliato a fettine molto sottili e unito ad altre verdure in insalata. Crudo è anche più digeribile e salutare, perché conserva inalterate tutte le sue sostanze benefiche
Altri utilizzi
Vari usi terapeutici: antianemico, emolliente, diuretico, cicatrizzante, depurativo, vermifugo.
La pianta
I cavoli appartengono alla famiglia delle crucifere, varietà Brassica oleracea. La parte edibile di queste piante è rappresentata dalle inflorescenze (dette anche rosette) ancora immature denominate pomo, cespo, capolino, corimbo.
Stagionalità
Novembre, Dicembre, Gennaio.
I cavoli sono tipici ortaggi invernali, quando la qualità è migliore e i prezzi scendono notevolmente. Tuttavia sono disponibili tutto l’anno, a prezzi maggiori.
Reperibilità
Facile.
Varietà
Varietà locali italiane sono il cavolfiore verde di Macerata e di Moncalieri. Il Cavolfiore di Moncalieri presenta un gusto più sapido e marcato rispetto alle varietà commerciali, tiene meglio la cottura in acqua e le successive manipolazioni culinarie.
Le varietà del cavolo sono: Cavolo Broccolo, Cavolo broccolo ramoso, Broccoletti, Cavolfiore o Cavolo bianco, Cavolini di Bruxelles, Cavolo cappuccio, Cavolo cinese, Cavolo marino, Cavolo nero, Cavolo verza.
Informazioni culinarie
Come scegliere
Le foglie esterne devono essere croccanti ed aderenti alla testa, che a sua volta deve essere grossa e priva di macchie scure. Un fiore sodo e compatto, con le cimette ben chiuse, è indice di freschezza del cavolfiore; la superficie del fiore leggermente annerita è indice di una cattiva e prolungata conservazione.
Come pulire
Per pulirlo, si staccano le foglie esterne. Se lo si cuoce intero, si fa un taglio a forma di croce alla base del torsolo. Poi si immerge in acqua acidulata con succo di limone, per eliminare tutto il terriccio nascosto tra le cimette. Se invece lo si deve cuocere a pezzi, bisogna eliminare il torsolo e con un coltellino affilato tagliare le cimette, lasciando attaccata a ciascuna un pezzetto di gambo.
Come conservare
I cavoli più compatti come il cavolfiore, il broccoli verde ramoso, il cavolo cappuccio e la verza, i cavolini di bruxelles, si conservano bene in frigorifero, fino a cinque giorni.
Se lo si vuole congelare, prima bisogna lessarlo al dente in acqua acidulata con qualche goccia di limone, scolarlo e dividerlo in cimette, in questo modo può essere conservato anche per 1 anno.
Come cucinare
Il modo migliore per mantenerne tutte le proprietà nutrizionali è quello di cuocerli stufati o a vapore, per non più di venti minuti. La cottura in acqua, specialmente se prolungata, distrugge gran parte delle vitamine, li rende poco digeribili e di odore sgradevole.
Suggerimenti
Per evitare che l’odore piuttosto forte del cavolfiore durante la cottura si propaghi per tutta la casa, mettete all’interno della pentola una fetta di pane con tanta mollica imbevuta di aceto o limone.
Informazioni geografiche
Zona di origine
Originario dell’Europa il cavolo è oggi una coltivazione diffusa in tutto il mondo.
L’Italia (8% della produzione mondiale) è il quarto paese produttore al mondo, dopo la Cina (39%) l’India (13%) e la Francia (10%).
Principalmente coltivato in: Abruzzo, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia, le zone di produzione tipiche italiane del cavolfiore verde sono nei comuni di Moncalieri come Santena, Nichelino, Trofarello e Macerata.
Informazioni nutrizionali
Proprietà e valori nutrizionali
Hanno un basso contenuto di calorie. Essendo molto sazianti sono utili in una dieta ipocalorica. Grazie al perfetto equilibrio dei suoi componenti il cavolo esercita un’azione benefica su tutto l’organismo. Oltre ad un basso contenuto calorico presenta ottimi livello di potassio, è molto ricco di minerali, acido folico, fibre, calcio, ferro, fosforo e vitamina C.
Utilizzato da sempre per prevenire, curare o alleviare numerosissime malattie, infatti contiene principi attivi anticancro, antibatterici, antinfiammatori, antiossidanti e antiscorbuto.
Sono depurativi e rimineralizzanti e favoriscono la rigenerazione dei tessuti. Possono essere consumati anche in caso di diabete. Secondo alcuni studi americani tra le principali proprietà di questo ortaggio vi è anche quella di prevenire il cancro al colon e l’ulcera.
Per uso terapeutico si usano di solito il cavolo cappuccio e il cavolo verza.
La clorofilla in essi contenuta favorisce la produzione dell’emoglobina ed è utile per curare l’anemia.
L’infuso di cavolo e miele è utile in caso di malattie dell’apparato respiratorio.
È molto utile contro bronchiti, coliti, congiuntivite, contusioni, sinusite, diabete, diarree e dissenterie, dolori gastrici ed intestinali, dolori muscolari e reumatici e influenza.
Vedi anche Proprietà del cavolo in generale.
Celiachia
Non contiene glutine.
Controindicazioni del cavolo
Contengono sostanze che rallentano il lavoro della tiroide, vanno quindi evitati in caso di ipotiroidismo.
Controindicato per chi soffre di colon irritabile, perché eccedere con i cavoli può causare gonfiore all’addome e diarrea.
Calorie
Ogni 100 gr di prodotto contengono 25 Kcal.
Informazioni culturali
Origine del nome
Deriva da cavolo+fiore.
Nella storia
Conosciuto fin dall’antichità, il cavolo (Brassica oleracea) era considerato sacro dai Greci; i Romani lo utilizzavano per curare le più svariate malattie e lo mangiavano crudo, prima dei banchetti, per aiutare l’organismo ad assorbire meglio l’alcool.
Si sostiene la presenza di questa pianta già dal VI secolo a.C.; Plinio cita il cavolo broccolo come elemento importante sui deschi dei romani più ricchi, e notizie certe danno il cavolo coltivato in Spagna dagli arabi, che lo introdussero dalla Siria attorno al XII secolo.
Nei mercati inglesi e francesi veniva commercializzato già nel 1600 e dall’Inghilterra fu portato in India all’inizio del 1800.
In Italia fu fatto arrivare molto presumibilmente dai veneziani, che lo acquistavano nell’isola di Cipro, e proprio attorno a Venezia, riseminando i semi delle piante più belle, cominciò per tutta Europa il miglioramento genetico di questa pianta che solo successivamente venne esportata e coltivata nel Centro e Nord del continente.
Ad Arezzo, in un quadro, viene raffigurato un grosso cavolfiore offerto per stima e sudditanza al signore Cosimo III, nel 1706.
(Notizia tratta da www.bussolaverde.it)
Eventi relazionati
Sagra della frittella al cavolfiore a Tuscania (VT)
Modi di dire e proverbi
Vedi Cavolo in generale.
Anche detto
Cavolfiore verde, cavolo verde, cimone.
Nei dialetti italiani
In Calabria si dice cavul-i-huri
In Sicilia si chiama bastaddu.
Nelle altre lingue
In Inglese si dice: cauliflower
In Francese: chou fleur
In Spagnolo: coliflor
In Tedesco: blumen Kohl