Ostrica
L’ostrica (Ostrea edulis) è nota sin dall’antichità sia per il gusto che per la capacità di produrre perle ed inoltre tradizionalmente le ostriche vengono considerate un cibo afrodisiaco. L’Ostrica europea (Ostrea edulis) vive nel mar Mediterraneo e nella parte settentrionale del mar Adriatico, sono tondeggianti, piatte e le più prelibate.
Vedi anche Utensili per aprire le ostriche.
Informazioni generali
È un mollusco bivalve con conchiglia esterna composta da due valve che hanno una forma variabile; generalmente sono tondeggianti e vengono tenute assieme da una sorta di cerniera.
La conchiglia è circolare, rugosa e ineguale; l’interno delle valve è liscio e di colore bianco, formato da materiale madreperlaceo. Esternamente la conchiglia è grigia, con macchie brune e viola. Può raggiungere il diametro di 15-20 cm, ma è molto comune trovarla attorno ai 6-9 cm.
Il mollusco ha corpo di forma tondeggiante, con i margini dei due lembi del mantello frangiati. Aprire le ostriche non è facilissimo.
Alcune ostriche, principalmente dalle specie dei mari orientali, producono le perle. È molto apprezzata nella cucina mediterranea ed è molto costosa sul mercato, tanto da essere ritenuta un “lusso” e quindi consumate nei pranzi dei giorni di festa come a Natale. S
Costo, stagionalità, reperibilità
Vengono raccolte e vendute tutto l’anno ma in particolare da ottobre ad aprile. La reperibilità è mediamente facile.
Varietà di ostriche
Di seguito alcune tra le più diffuse varietà di ostrica.
Ostrica europea (Ostrea edulis)
Sono le ostriche che vivono nel mar Mediterraneo e nella parte settentrionale del mar Adriatico, allevate per scopi gastronomici. È distinguibile dalle altre ostriche presenti sui nostri mercati per la forma delle valve, che sono tondeggianti e piatte. È l’ostrica più pregiata e costosa e quella che ha sapore più delicato.
Ostrica portoghese (Crassostrea angulata)
Sono ostriche più economiche, dalla conchiglia ovale e concava, meno pregiate e con carni dal sapore più forte. Le più diffuse anche nei ristoranti italiani.
Ostrica giapponese (Crassostrea gigas)
Anch’essa è meno pregiata e ha la conchiglia a forma ovale allungata con evidente concavità. Molto diffuse anche nei ristoranti italiani. Ha sapore più forte.
Ostrica perlifera (Pinctada margaritifera)
Nell’Oceano Pacifico si trovano le ostriche perlifere note fin dai tempi più antichi per la produzione di perle.
Forme in commercio
Le ostriche devono essere vendute in confezioni sigillate generalmente in legno, con l’indicazione della data di raccolta ed il centro di spedizione, responsabile della qualità dell’ostrica.
Informazioni culinarie
Le ostriche si mangiano crude con limone. Quelle concave hanno gusto più forte. Le ostriche concave sono più robuste, e vengono allevate soprattutto in Francia. È un frutto di mare molto apprezzato nella cucina mediterranea ed è molto costosa.
Come servire le ostriche
- Prelibato antipasto le ostriche vengono mangiate crude, condite semplicemente con limone e pepe.
- Quando la conchiglia viene aperta, il mollusco deve essere vivo, deve reagire quando lo si tocca.
- Se dopo averle aperte, le ostriche non vengono consumate immediatamente è preferibile adagiarle su un letto di ghiaccio tritato, in attesa di essere gustate.
Quante ostriche a persona?
La porzione normale quando le si serve come antipasto è di 6 a testa. Non manca sulle ricche tavole dei giorni di festa come a Natale.
Come abbinare le ostriche
Le si può abbinare anche una fetta di pane imburrata; sono sconsigliati condimenti molto forti che ne coprano eccessivamente il gusto.
Anche al gratin
In alcuni Paesi le ostriche vengono cucinate al gratin, al forno o addirittura fritte.
Come scegliere le ostriche
- Le ostriche tonde sono più pregiate di quelle allungate, avendo un gusto più armonico e meno forte; quelle concave (strette e lunghe) sono meno pregiate e di conseguenza vanno pagate meno delle ostriche piatte.
- Al momento dell’apertura della conchiglia, l’ostrica deve essere viva, cioè reagire quando la si tocca.
- Evitare di comprare ostriche sfuse, potrebbero provenire da acque inquinate e causare disturbi intestinali.
Utensili per ostriche
Aprire le ostriche, soprattutto se freschissime, è un procedimento piuttosto faticoso e rischioso, e ancor di più lo è senza i ► giusti utensili.
Le forchette per ostriche
Se mangiate crude, dopo averle aperte si devono servire in un vassoio e ogni ospite deve avere una forchettina piatta con un lato tagliente, per raccogliere l’ostrica nel guscio e portarla alla bocca. In altri piatti si mettono quarti di limone, pane bianco o integrale a fette, riccioli di burro: la fetta di pane imburrata è l’accompagnamento ideale, insieme allo champagne. A tavola non deve mancare il macinapepe.
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Come conservare
Le ostriche sono molluschi molto delicati e devono essere consumati il prima possibile. È possibile conservarli in frigorifero per 1 giorno al massimo.
Ostriche e vino
Ideali per la loro prelibatezza l’accompagnamento con Champagne o spumante. Vedi Abbinamento vino cibo e Le bollicine.
Informazioni geografiche
L’ostrica vive sui fondali costieri, fino ad una profondità di 40 metri, appoggiata sul fango o attaccata alle rocce. Vive in banchi numerosi. Nel Mediterraneo e nell’Adriatico settentrionale vive l’ostrica comune (ostra edulis) che viene allevata per la sua gustosità. Nelle acque del Pacifico invece si trova l’ostrica perlifera (pinctada margaritifera), conosciuta fin dall’antichita’ per la produzione di perle.
Informazioni nutrizionali
- Sia che la si consumi cruda, sia che la si cuocia, l’ostrica è molto digeribile.
- L’ostrica è un’importante fonte di zinco, di ferro e calcio.
- Contiene inoltre una buona quantità di acidi grassi polinsaturi.
- Tradizionalmente le ostriche vengono considerate un alimento afrodisiaco, ma ricerche scientifiche condotte negli anni passati hanno mostrato dati discordanti che non ne hanno sempre confermato l’efficacia.
- Molti integratori nutrizionali americani affermano di contenere puro calcio proveniente dai gusci delle ostriche.
- La perla, da sempre simbolo di bellezza e purezza, ridotta a polvere viene inclusa, specialmente in oriente, nella formulazione di diversi prodotti cosmetici estremamente costosi.
Calorie
Un’ostrica contiene circa 5 Kcal.
Celiachia
Non contiene glutine, se acquistate fresche o congelate non miscelate con altri ingredienti.
Informazioni culturali
Come si fomano le perle
L’Ostrica perlifera (Pinctada margaritifera) è nota sin dall’antichità sia per il gusto che per la capacità di produrre perle. Quando in un’ostrica entra un granello di polvere, l’organismo dell’ostrica cerca di proteggere i suoi tessuti inglobando il corpo estraneo nella madreperla. Il risultato delle continue sovrapposizioni di madreperla è proprio la perla. Nel caso di una conchiglia di ostrica perlifera, che ha la superficie interna iridescente, le perle che si formano sono belle e lucenti come l’interno della conchiglia.
La coltivazione delle perle
I Romani crearono il primo sistema per allevarle.Nonostante sia riconosciuto ai Giapponesi il merito del perfezionamento del processo di coltivazione delle perle, si sa che i Cinesi già dall’XI secolo avevano scoperto tale tecnica. Le perle che si formano in modo “naturale” sono molto rare, tanto che la più che millenaria attività di pesca delle perle, è stata trasformata dal progresso tecnologico in allevamento industriale. Inserendo un nucleo artificiale in un’ostrica vivente, ci si garantisce virtualmente la presenza di una buona perla coltivata di discrete dimensioni, dopo un periodo di tempo che può variare dai 3 ai 5 anni. L’industria delle perle produce ogni anno circa 500 milioni di perle.
Dove si coltivano le perle
La coltivazione della perla si è estesa dal Giappone alle coste della Tailandia, Filippine, Borneo settentrionale, e soprattutto l’isola di Thursday (Australia settentrionale) dove si allevano le “pteria penguin”, rivelatesi meno pure ma più voluminose. In Europa l’interesse per le ostriche è invece finalizzato al loro uso alimentare. In Francia, Inghilterra e Olanda le ostriche venivano pescate da enormi banchi naturali che però cominciarono a dar segni di esaurimento e i Francesi, i maggiori consumatori di ostriche, dovettero correre ai ripari imparando a loro volta le tecniche di coltivazione.
Varietà di perle
Ne esistono di ogni forma e dimensione; la più grande del mondo ha un diametro di 41 mm. La forma è molto variabile: a goccia o del tutto irregolari o perfettamente sferiche (le più rinomate). Si trovano perle blu, nere ed anche gialle, decisamente più rare di quelle bianche e quindi più preziose. Il colore dipende dalla natura della conchiglia nella quale la perla si è formata e dai pigmenti secreti nella madreperla.
Miti e leggende
La seduzione delle perle ha alimentato nell’antichità le più favolose leggende. Nell’età classica greca e romana a partire da Omero, le perle erano considerate fenomeni d’ispirazione divina. I seguaci di Aristotele facevano riferimento ai fulmini che colpiscono le acque nelle notti tempestose. Nel Medioevo queste superstizioni resistono, ma la scoperta dell’America, come nuova fonte di perle, le rende meno rare e permette di eliminare gran parte delle teorie più incredibili. Essi misero piccole figurine di argilla, raffiguranti il Buddha, all’interno di una conchiglia di acqua dolce, lasciandole cosi’ per circa un anno, quando le conchiglie vennero aperte rivelarono delle figurine perfettamente ricoperte di madreperla,che venivano vendute come amuleti in gioielleria.
Origine del nome
dal lai. ÒSTREA == ÒSTREUM e questo dal gr. ÒSTREON == ÒSTRAKON il nicchio degli ammali testacei, che sembra connesso al gr. OSTEON osso, cranio^ alla pari di ÒSTAKOS granchio di mare.
(Da: Francesco Bonomi – Vocabolario Etimologico della Lingua Italiana)
Nella storia
L’ostrica è apparsa sul nostro pianeta circa cento milioni di anni fa, e un raro e prezioso esemplare è stato rinvenuto con una perla di ben 10 milioni di anni.
Curiosità
Apertura facilitata. Al costo di qualche euro in più, di recente sono state messe in commercio delle ostriche dall’apertura “facilitata”, cosparse lungo i bordi interni delle conchiglie, di una speciale resina che ne permette appunto, la più facile apertura.
Si dice che Balzac riuscisse a consumare oltre 40 ostriche in apertura di pranzo.
Nei dialetti italiani
- In Friuli Venezia Giulia le chiamano: òstrighe
- In Liguria: òstrega
- In Lombardia: ostrega, ostreghée
- Nelle Marche: òstriga
Nelle altre lingue
- In Inglese si dice: oyster
- In Francese: huître
- In Spagnolo: ostras
- In Tedesco: auster