Albicocca

Albicocca

Frutto estivo profumato, gustoso e ipocalorico, l’albicocca ha innumerevoli proprietà per la cura della pelle, inoltre, mangiato fresco, è astringente, mentre essiccato è lassativo.

Informazioni generali

Descrizione dell’albicocca

L’albicocca è il frutto, detto drupa, dell’albicocco. È un frutto estivo ottimo per la salute del corpo e della pelle, altamente digeribile, ipocalorico e con un indice di sazietà notevole.
Ha una dimensione tra i 3,5 e i 6 cm, un colore giallo uovo-arancio a seconda della varietà con lievi sfumature rosse e una buccia leggermente vellutata e polpa carnosa.

I semi: le armelline

Presenta un seme singolo osseo a forma ovoidale, che somiglia ad una mandorla. I semi dell’albicocca, che come quelli della pesca si chiamano armelline, hanno usualmente un retrogusto gradevolmente amarognolo e vengono usate in pasticceria come essenza, come ingrediente negli amaretti, in sciroppi o liquori e in generale in abbinamento alle mandorle dolci per renderne più interessante il gusto. Tuttavia il loro consumo viene limitato ad un uso aromatico poiché, come le foglie e i fiori dell’albicocco, contengono un derivato dell’acido cianidrico che, ad alte dosi, risulterebbe altamente tossico. Le armelline vanno mangiate con parsimonia ed è consigliabile NON farle mangiare ai bambini.

Armelline
Armelline, semi delle albicocche

La pianta: l’albicocco

L’albicocco, Prunus Armeniaca, è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Rosacee come la ciliegia, la pesca e la prugna.

Albicocco, pianta
Prunus Armeniaca, albero delle albicocche, fiori e foglie

  • L’albicocco è una pianta di grandezza media, nelle coltivazioni viene tenuta sotto i 3,5 metri.
  • Ha una chioma a ombrello e tronco e rami sottili e leggermente contorti.
  • Ha foglie ellittiche, lisce e sottili con punte acuminate.
  • fiori sono singoli, ma sbocciano a gruppetti e hanno 5 sepali e petali, molti stami eretti e variano dal bianco puro ad un lieve rosato.

Preferisce zone dal clima temperato e asciutto. L’albicocco è soggetto a funghi; se troppo bagnato le albicocche stesse possono marcire sulla pianta.

Varietà

Esistono diverse varietà di albicocche, simili di gusto ma che variano nella grandezza e nel colore, inoltre sono stati prodotti degli ibridi molto apprezzati come la Percocca ottenuto ibridando pera e albicocca.
Alcune varietà: Antonio Errani, Bella d’Imola, Boccuccia Liscia, Boccuccia Spinosa, Cafona, Canino tardio, Castelbrite, Fracasso, Goldrich (Sungiant), Harcot, Harogem, Ivonne Liverani, Monaco Bello, Ninfa, Palumella, Pelese di Giovanniello, Pisana, Portici, Ruby, San Castrese, Tardif de Bordaneil, Tyrinthos, Vitillo.

Stagione e reperibilità

Estate. Le albicocche sono un frutto tipicamente estivo. Necessitano di un periodo dai 3 ai 6 mesi per svilupparsi e maturare e sono prevalentemente raccolte a mano dai primi di maggio alla metà di luglio. Nella stagione estiva è molto facile trovarla in vendita, mentre quelle reperibili in Dicembre e Gennaio vengono importate dal Cile e dalla Nuova Zelanda.

Informazioni culinarie

Utilizzi principali delle albicocche

Le albicocche sono ottime come frutta da mangiare fresca, il loro gusto lievemente acidulo le rende adatte anche ad accostamenti salati come le salse di accompagnamento alle carni rosse.

Come scegliere e conservare

Il colore deve essere vivo, dal giallo all’arancio, devono profumare, la buccia deve apparire vellutata e la polpa se premuta deve cedere leggermente. Non si devono acquistare frutti troppo acerbi, duri e con tinte verdi poiché non svilupperanno mai il sapore del frutto maturo e si devono evitare se ammaccate o con la buccia che presenta tagli evidenti. Le albicocche che non hanno raggiunto una completa maturazione andrebbero conservate a temperatura ambiente. Una volta giunte a maturazione possono essere conservate in frigorifero, al massimo per 6-7 giorni, in sacchetti o contenitori di plastica.

Forme in commercio

Per la loro caratteristica veloce deperibilità vengono conservate o trattate in numerosi modi: essiccate (specie negli USA), sciroppate e conservate in lattine o congelate. In commercio si trovano anche numerosi prodotti derivati: il succo, la marmellata, la gelatina di albicocca, molto usata in pasticceria per “apricottare” cioè spennellare la superficie di una torta di gelatina di albicocche prima di glassarla, da Apricot, albicocca in francese e in inglese.

Conserve di albicocche
Albicocche essiccate, sciroppate, marmellata e succo

Informazioni geografiche

Zona di origine e coltivazione

L’albicocco è una pianta originaria della Cina nordorientale al confine con la Russia.
Le albicocche vengono coltivate principalmente negli Stati Uniti, Italia, Francia, Spagna, Grecia e Turchia.

Informazioni nutrizionali

Proprietà dell’albicocca

L’albicocca è tra i frutti che contengono le dosi più elevate di potassio e carotene; il carotene è una sostanza molto importante, utilizzata dall’organismo per la produzione di vitamina A. Inoltre l’albicocca è ricca di vitamina A, B, C e PP e di diversi oligoelementi (come magnesio, fosforo, ferro ecc.).
Due etti di albicocche fresche forniscono il 100% del fabbisogno di vitamina A di un adulto, ideale per chi ha carenza di questa vitamina con conseguenti malattie degli occhi, della pelle, gastrointestinali. Prevengono la formazione di radicali liberi, aumentano le difese immunitarie, stimolano l’appetito, sono utili in caso di anemia, spossatezza, depressione. Il frutto fresco è astringente, mentre se essiccato è lassativo.

Celiachia

Fresca non contiene glutine.

Attenzione alle albicocche essiccate

Le albicocche essiccate possono essere trattate. Quelle più comuni si presentano tagliate a metà e di un colore arancione molto vivace. Questo colore è dovuto al trattamento con diossido di zolfo: chi è allergico a questo composto o chiunque preferisce evitare coloranti inutili dal punto di vista del sapore può rivolgersi ai negozi specializzati in cibi naturali o biologici dove trovare albicocche secche non trattate di colore marrone.

Altri usi

Rimedi per la pelle fai da te

Nella cosmesi popolare l’albicocca è stata sempre associata alla cura della pelle. L’olio ottenuto dai suoi semi è molto efficace sia per il trattamento delle smagliature che delle rughe. La cosmesi naturale ci offre numerosi rimedi da fare a casa per la cura della pelle con l’utilizzo delle albicocche.

Tonico per le pelli normali

Centrifugare il succo di un’albicocca matura e stenderlo sul viso precedentemente pulito e lasciare che venga assorbito. Eliminare poi l’eccesso con un batuffolo di cotone imbevuto in acqua tiepida.

Impacco idratante

Mettere in poca acqua bollente due albicocche spezzettate e lasciare in infusione per tre minuti poi scolarle e lasciarle raffreddare. Schiacciare i frutti fino a ottenere una polpa morbida e aggiungere un cucchiaio di olio d’oliva. Stendere sul viso e lasciare per venti minuti, poi risciacquare. Applicare una o due volte a settimana.

Maschera per l’abbronzatura

Per aiutare la pelle ad abbronzarsi in modo intenso e omogeneo. Prima di cominciare a esporsi al sole si puo’ preparare la pelle con una maschera ottenuta schiacciando la polpa di cinque albicocche da tenere in posa sul viso per almeno venti minuti.

Emolliente per le mani

Un composto centrifugato di albicocche è un toccasana per le mani stanche e screpolate che immerse per dieci minuti di relax diventano morbidissime.

Maschera antirughe

Schiacciare quattro albicocche in un mortaio con un cucchiaio di yogurt intero. Applicare sul viso pulito per 15 minuti e poi sciacquare con acqua tiepida. Il trattamento va ripetuto due volte alla settimana. Si tratta di una maschera antirughe nutriente per il suo apporto di vitamina A che risveglia le cellule epidermiche e dona un colorito sano.
(Rimedi tratti da lapelle.it).

Controindicazioni

Le albicocche secche e quelle cotte sono sconsigliate in caso di diabete.

Tabella nutrienti

Valori per un’albicocca fresca.

  • Calorie: 12 cal
  • Proteine: 0,4 gr
  • Carboidrati: 6,5 gr
  • Grassi: 0,1 gr
  • Acqua: 86,3 gr
  • Fibre: 1,5 gr

Le albicocche sciroppate sono molto caloriche per l’aggiunta di zucchero: circa 63 kcal/100 gr.

Informazioni culturali

Nome e storia

Sull’etimologia della parola “albicocca” esiste qualche perplessità. La maggioranza degli studiosi concorda sul fatto che la parola di riferimento sia araba (al-barquq=susina) e quindi al latino “praecox”, come suggerito da Plinio il Vecchio che ne sottolineava la maturazione precoce rispetto alla pesca. In numerosi dialetti italici, infatti, si indica ancora la pesca con il nome di “percoca”.
Il nome scientifico “prunus armeniaca” deve invece la sua origine a Gaspar Bauhin, ed è riferito al territorio dell’Armenia.

L’albicocco è una pianta originaria della Cina nordorientale al confine con la Russia. La sua presenza data più di 4000 anni di storia. Da lì si estese lentamente verso ovest attraverso l’Asia centrale sino ad arrivare in Armenia dove, si dice, venne scoperta da Alessandro Magno. I Romani la introdussero in Italia e in Grecia nel 70-60 a.C., ma la sua diffusione nel bacino del mediterraneo fu consolidata successivamente dagli arabi.

Sagre e feste dell’albicocca

A Casalfiumanese (BO), a Rotondella (MT), in Val Venosta (BZ)

Curiosità

Il colore albicocca

Il color albicocca è una tonalità chiara di un colore a metà strada fra il giallo e l’arancione che vuole assomigliare al colore delle albicocche. In realtà il colore in sè è leggermente più pallido rispetto al vero colore del frutto e sembra essere stato inventato per il design di interni.

Il popolo longevo degli Hunza

Gli Hunza sono un popolo che vive in una lunga e stretta valle che collega Pakistan settentrionale e Cina. Quasi del tutto sconosciuti all’Occidente fino alla fine dell’Ottocento, divennero famosi per la loro longevità, che i primi visitatori occidentali collegarono all’abitudine di mangiare notevoli quantità di albicocche secche.

Sognare l’albicocca

La tradizione popolare di alcune località inglesi vuole che sognare albicocche porti fortuna.

Nei dialetti italiani

  • In Lombardia si chiama: albicòca (dialetto attuale), armelina, armignèga (Grosio/SO), armila, embrógnaga, erbicoc, la mugnaga, mugnàga, mügnaga, ramignaga , rebugnàdega, Romignaga (arcaico)
  • In Abruzzo: cresommele, minèce, precoca
  • In Basilicata: prn’kokk
  • In Calabria: ggrasciòmulu, grasciombula, grasciombulu, pricopa
  • In Campania: cresommola, Cresommola, libbergina
  • In Emilia romagna: lbicoca, albicoca, apricò, biriqoqel, elbir, mignäga, miäga, mugnaga, mugnèga, mugnèga, mugnega, munièga, mügnaga, mügnägaa
  • In Friuli Venezia Giulia: armelìn, armelin, armelin, armeliner (la pianta, armelin, armeliner (Trieste)
  • In Lazio: bricocola, percòcca
  • In Liguria: armugnin, bricòccalo, bricòccalo, bricòcula
  • Nelle Marche: bicocula, bricòcql, viricocola, viricocunu
  • In Molise: crésommela, lebbèrgene
  • In Piemonte: armognan, mugnàga
  • In Puglia: cresómmele, Lubbærgele, prcoca
  • In Sardegna: barracoc (Sassari, Alghero), marracocco, marracocco
  • In Sicilia: fraccocu
  • In Toscana: arbicòcola
  • In Trentino Alto Adige: armelin
  • In Umbria: birricòcola, bricòcolo, viricòculu
  • In Valle d’Aosta: armagne, armagnaye
  • In Veneto: armeìn, armelin, armelìn, armelin, baracocolo, baricòcolo

Nelle altre lingue

  • In Inglese si dice: apricot
  • In Francese: abricotier
  • In Spagnolo: albaricoque
  • In Tedesco: aprikose

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